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Senior Member
Lanciando una voluta provocazione (non a Red, ovviamente, bensì al modus operandi con cui si sviluppano le discussioni e con la precisa ed esplicita volontà di mettere sotto la lente di ingrandimento in primis quello del sottoscritto), chiedo se, in realtà, tutto il discernere dell'utenza in questa come in ogni altra sezione, non prenda il via sempre ed ineluttabilmente da quello che non può che essere definito un contesto specifico.
Voglio dire, cos'altro potremmo addurre, altrimenti?
Ed IMHO non credo nemmeno sia un modo di procedere aprioristicamente errato; sempre se, ovviamente, rimane intatta l'onestà intellettuale di chi scrive (sottolineando come si tratti di una parentesi circoscritta e che, analizzando l'oggetto di discussione in senso lato, l'esito potrebbe anche essere differente).
"La convinzione delle mie idee"; seriamente, chi può non rivendicare una simile proposizione?
Chi non la sente intimamente propria?
Tuttavia, una focalizzazione così marcata non può talvolta rappresentare una diminutio (sia allo sviluppo del dibattito che all'apporto qualitativo dell'utente al dibattito stesso)?
Ci avete mai pensato?
La fervida convinzione della valenza del contesto specifico addotto come sostegno principale delle proprie tesi, quindi.
A scapito... di cosa?
Della valenza, implicitamente ritenuta inferiore, di un altro contesto specifico allegato dall'interlocutore di turno.
Ed a mio avviso il passo dalla frase di Dragon Ball alla partita di tennis o alla tappa del Giro d'Italia (Bugno, tra i due, ma "Il Navarro" sta inconfutabilmente dieci spanne sopra, caro foppa XD), è molto più breve di quanto si possa immaginare.
Ed allora verrebbe da chiedersi di che cosa si stia discutendo, visto e considerato che al mondo ci sono milioni di persone che sono convinte che Gohan sia più forte di Goku, che Federer sia più grande di Nadal e che Coppi sia stato più "Campionissimo" di Merckx (e ce ne sono tante altre che pensano esattamente l'opposto - e soprattutto visto e considerato che è assolutamente demenziale ed utopico pensare di poter bollare una delle due come archiviabile).
Quanto il nostro essere radicati alle nostre convinzioni ha realmente senso, confrontandoci su interrogativi che non hanno effettivamente una risposta, e quanto, invece, il tutto si traduce in un'esibizione per verificare chi ce l'ha più lungo?
Sia perché quella del sottoscritto è effettivamente piuttosto marcata (ed il motivo è da ricercare in quello che ho scritto nel mio ultimo post), sia perché non intendo confutare quanto scritto nell'incipit di questo messaggio, parto per primo.
Si parlava di Wawrinka e Nadal, e a scanso di equivoci, la mia intenzione è quella di restituire all'oggetto di questo thread il contributo più concreto possibile, analizzando innanzitutto l'unico parametro che per definizione può essere ritenuto estraneo da qualsiasi forma di settorialità.
H2H
Prima della finale degli AO, il bilancio era di 12-0 in favore dello spagnolo, il quale, tra l'altro, non aveva mai concesso un set all'elvetico.
Verissimo, nulla da dire.
Analizziamo a questo punto quello tra lo svizzero e Djokovic, per capire se e quanto la "tradizione" sfavorevole negli scontri diretti può incidere.
Sebbene la proporzione non sia così marcata come nel caso precedente, Wawrinka non aveva ragione di Nole dal 2006 (Vienna) e le sue uniche due vittorie contro l'ex numero uno del mondo risalgono proprio a quell'anno; dopo di che, il serbo ha infilato una serie di quattordici vittorie consecutive (dal 2007 al 2013).
Ciononostante, Wawinka non solo è riuscito a batterlo "a casa sua" (in uno Slam in cui Djoker vinceva da tre anni), ma è anche andato vicinissimo al successo agli ultimi US Open, quando lo score era di 11-0, dimostrando di non partire per nulla sconfitto in partenza (senza contare il match dell'anno scorso proprio agli AO, disputatosi sul 10-0).
In conclusione, possiamo affermare che il peso dell'abnorme svantaggio negli h2h avrebbe giocato un ruolo determinante in finale?
A MIO AVVISO, la risposta è indubbiamente negativa.
E' contesto specifico, invece, prendere in esame quella piuttosto che quell'altra partita.
Quella del RG o del Maters 2013, la vittoria di Nadal su Federer (che, a sua volta, aveva eliminato Murray, pur avendo giocato malissimo soltanto tre settimane prima a Brisbane) contrapposta a quella di Wawrinka su Djokovic (che avrebbe sbriciolato Murray, ma che non sembrava in forma come negli anni scorsi), il finale di stagione 2013 in calando di Nadal contrapposto ad un inizio 2014 mai così brillante; senza poi contare tutte le dichiarazioni dei vari protagonisti (con Wawrinka che alla vigilia dei quarti di finale degli ultimi AO afferma "Non so cosa inventarmi per battere Djokovic", solo per fare un esempio).
Mi sembra eufemisticamente evidente che sia impossibile districarsi in una simile matassa, non foss'altro perché è tutta roba vera
.
Semplicemente, proprio in virtù di quanto accennato ad inizio post, ognuno ne prende un pezzettino (perché ritiene sia quello maggiormente significativo) e lo inserisce nella propria chiave di lettura.
Non sta a me giudicare la bontà dell'operato altrui; ci mancherebbe.
E tutto sommato è anche bello confrontarsi con chi procede, analizza e si esprime in un modo completamente differente; è un po', se vogliamo, uno spaccato di vita.
Per quanto mi riguarda, ne è comunque valsa la pena e non posso che ringraziare il mio abituale interlocutore (e personalmente non credo che ciò di cui si è dibattuto possa essere considerato di grado inferiore rispetto a ciò di cui discutiamo abitualmente; non per altro, ma mi piace pensare che la nostra passione nell'argomentare abbia nobilitato un argomento che, di per sé, aveva effettivamente poco da offrire).
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