Mah, a mio parere operare dei distinguo all'interno della categoria "haters" è un'operazione improduttiva, e non solo perché non credo si possa screditare e strumentalizzare "meglio" o "meno peggio", ma anche perché stiamo parlando di figure egualmente mastodontiche.
Voglio dire, non credo di averla letta solo io tutta la merda spalata su quello che la maggior parte del circus considera il tennista più forte di ogni epoca?
Trattato come un fantoccio e deriso ad ogni piè sospinto.
Ed anche i detrattori di Djokovic non si fanno mai mancare nulla, dando sfoggio di un'ottusità davvero rimarchevole.
Anche perché, come tu stesso scrivesti tempo addietro, non si potrà mai decretare chi sia il più grande in senso assoluto ed è proprio per questo che ciò che ci è concesso è l'analisi scevra da ogni oscenità faziosa e parziale.
Chiunque partorisca qualcosa allo scopo di mettere in cattiva luce, merita per quanto mi riguarda il medesimo trattamento (anche a prescindere dalla caratura effettiva del soggetto in questione).
Parafrasando Montanelli, non diamo voce e potere ai trinariciuti; in nessun caso.
Per quanto riguarda Wawrinka, pensare che in carriera lo svizzero potesse avere la meglio almeno una volta su Nadal mi sembra tutto fuorché azzardato, considerando sia il suo stato di forma, che lo ha portato ad eliminare il naturale favorito degli AO, sia le motivazioni* che può avere un tennista che a quasi 29 anni disputa per la prima volta in carriera una finale Slam.
Il Nadal visto con Federer a mio avviso non sarebbe per nulla stato sufficiente, visto che tra i due svizzeri in questo momento c'è una voragine (mentre leggevo gli ultimi post, non capivo davvero come si potesse anche solo teorizzare una possibile vittoria di quello che ormai è il cadavere di Federer in un'eventuale finale, oltre a storcere il naso di fronte ad un pronostico così chiuso).
Meno soggettivo è, però, il commento dello stesso Nadal che al termine della semifinale vinta con Federer, dichiara quanto segue:
"Sarà difficile contro di lui, sarà un match molto duro. Credo che se non giocherò al meglio non avrò possibilità, perché viene da una serie di vittorie e sta giocando molte bene. Se non gioco al meglio, sono sicuro sia in grado di vincere in tre set. Non avrei la possibilità di batterlo"
Oltre a rimarcare anche dopo la finale persa (e questo gli fa soltanto onore) l'incredibile confidenza e fiducia con il quale il suo avversario colpiva (ovviamente prima che la partita vera si fosse conclusa).
*Btw, la distinzione sui picchi motivazionali è abbastanza semplice da cogliere.
Malgrado, infatti, si stia prendendo in considerazione un universo evidentemente elitario e super competitivo, mi pare altrettanto palese che il solo allenarsi e scendere in campo (ed il naturale e conseguente "desiderio di vittoria") non sia sempre della medesima intensità; e, nella fattispecie, ciò da cui era sorretto Wawrinka nella finale rappresentava la summa di tutto quello che era stato sacrificato per arrivare a quel traguardo (miscelato dalla consapevolezza che quell'opportunità avrebbe anche potuto non ripresentarsi più.
Non un valore aggiunto rispetto al Nadal di turno, ma sicuramente ad ogni Wawrinka mai sceso in campo fino a quel giorno.