La storia è brutta. Da qui non si scappa.
Invece di puntare a narrare le origini di Parker come Uomo Ragno, Webb ha preferito optare invece per il mistero creando un legame tra i poteri e il lavoro del padre, creando così una sottospecie di plot thriller. Banale e inconcludente, non porta davvero a nulla nel corso del film e si risolve in una bolla di sapone. Ma ci sono tante altre cose raffazzonate: il siero creato così dal nulla, la vendetta sull'uomo dal tatuaggio a stella che non porta a niente, la stessa morta di Benjamin che passa praticamente in sordina. Ci saranno sicuramente dei sequel, ma fatto sta che qui hanno toppato alla grande.
Webb e Raimi concordano su una cosa: Peter Parker è un coglione ritardato. Da una parte abbiamo una sottospecie di dislessico, dall'altra un pirla con la faccia da fesso. Vince Garfield, ma di poco.
Che nessuno gli dica che PP in realtà è il supereroe Marvel con la lingua più lunga dopo Wilson e Stark.
La lovestory con Gwen è frettolosa e mal costruita, con Parker che rivela il suo segreto così, alla cazzo, alla figlia del commissario di polizia che ti dà la caccia.
Ora veniamo a un punto molto importante della pellicola: l'action e qui il paragone diretto con Raimi ci sta. Webb è partito bene, ha mostrato la forza smisurata del ragno, i suoi riflessi ultrasviluppati, la sua innata agilità, l'uso sapiente delle ragnatele. Tutti elementi che il predecessore ha trattato in modo superficiale.
Purtroppo però il film si perde nelle vere scene d'azione, infatti le inquadrature sono timide, non si riesce a godere dei movimenti dell'Uomo Ragno proprio a causa della regia piatta, sprecando tutto il buono fatto.
Il combattimento con Lizard è noioso, privo di pathos, un po' dovuto proprio alla direzione mediocre, un po' al fatto che il villain stesso è anonimo.
Poi vabbeh, a dir poco fastidiosa la vena quasi comica del regista che insiste nelle scene dove Parker fa il figo con i suoi nuovi poteri, come quando lancia il pallone da football piegando l'asta o quando distrugge il canestro. Alla faccia dell'identità segreta. A proposito, ma com'è che per metà film non la indossa e va in giro a volto scoperto? L'Uomo Ragno è uno dei supereroi più attenti a non trapelare nulla di chi è, e tu addirittura ti butti giù dai tetti senza indossare il costume. Ridicolo.
Vogliamo parlare poi il del montaggio sonoro? Raramente ho sentito una colonna sonora così invadente e irritante, musiche blande che non aggiungono niente al contesto e non permettono allo spettatore di concentrarsi su quello che vede. In certe sequenze ero tentato a togliere il volume.
Anche sugli effetti di luce la pellicola fallisce, ho provato pure a regolare la luminosità del televisore ma niente, dell'inseguimento di Peter da parte dei criminali ci ho capito davvero poco.
Il bello dei primi due Spiderman è che nonostante tutti i difetti, riescono a offrire un'esperienza visiva appagante e uno svolgimento della trama più che funzionale, ricreando l'immagine del supereroe con la giusta dose di carisma. Un film che può piacere a grandi e piccoli.
Questo Amazing invece è un film d'azione sciatto, che sfrutta la moda darkettona e strizza l'occhio unicamente ai ragazzi.
Non ci siamo proprio.
Voto: 5