III LIVELLO
Prologo: quella notte feci un sogno stranissimo. Dopo la sua morte Hori arrivò al tribunale d'Osiride per venire sottoposto alla pesatura del cuore. Presentato da Horus alla corte delle due giustizie Hori doveva provare la sua innocenza. Osiride era seduto sul trono affiancato dalle due dee Iside e Nephtis.
Hori doveva fare la lista dei peccati che aveva commesso ad Osiride ed ai suoi 42 consiglieri. Di fronte a lui stava una bilancia con due piatti, su uno la piuma di Maat, sull'altro il cuore di Hori. Il dio Thot, con la canna e la tavolozza era pronto ad annotare il risultato della pesatura. Ai suoi piedi il gran demone attendeva a piene fauci il verdetto. Ma proprio sul più bello Penmenefer, il guardiano, mi svegliò per ricordarmi che dovevo recarmi al laboratorio degli imbalsamatori. E così feci.
NEL LABORATORIO DEGLI IMBALSAMATORI
Arrivato al laboratorio bussai alla porta ed offrii il cofanetto d'ushebtis all'imbalsamatore. Egli un po' restio mi fece cenno di entrare. Mi misi a cercare nella prima stanza, dove scoprii sotto a delle stuoie il corpo di Tchai. Presi il papiro trovato nella casa di Hori e lo confrontai con la collana di Tchai.
Dopo aver ricevuto due debens per la consegna del cofanetto entrai nella stanza dove avveniva la preparazione delle mummie e accolsi la sua richiesta per risolvere un quesito. Prendendo dalla base documentale - accessibile dall'icona del pugno - i quattro amuleti relativi al dio Seth: l'occhio udjat, la colonnina, il pilone djed ed il nodo tit, mi accinsi a risolvere l'indovinello.
"Ciò che è stato rotto porta ciò che è stato ferito" recitava la prima parte dell'indovinello. Collocai l'occhio udjat nel riquadro in alto a sinistra, mentre la colonnina andava riposta sotto l'occhio. "Sotto la cintura della vedova si trova il corpo della vittima". Collocai il nodo tit nel riquadro in alto a destra mentre il pilone djed sotto il nodo. Mi recai nella stanza in cui era conservato il corredo funerario. Guardando sulla parte superiore del sarcofago la confrontai con il messaggio cifrato e fu così che apparve il simbolo del cielo, la parola Heri, in antico egizio "superiore o capo", risalii al terzo indizio. Il bottino preso in consegna dagli imbalsamatori doveva essere nascosto tra il corredo funerario e spedito con il corteo funebre nella valle dei notabili. Quindi era lì che mi dovevo recare.
Capitoli