
Originariamente Scritto da
The_Ophidian
Considera il contesto in cui sta giocando però. Diego è un esempio lampante di come un giocatore, per quanto forte, possa essere rovinato da una guida tecnica assente. Guardalo nel Werder: le sue giocate erano basilarmente le stesse: movimenti tra le linee, palloni recuperati all'altezza del centrocampo, indole da regista. La differenza è che la sua posizione di partenza era ben definita e chiara, i compagni un riferimento ce l'avevano. E appunto, i compagni erano messi nella condizione di collaborare: quando il brasiliano prendeva il possesso del pallone da dietro, c'erano sempre i centrocampisti vicini pronti a dialogare; in posizione avanzata le punte cercavano di smarcarsi e offrire sponde per la trinagolazione. E quel Werder non era tatticamente geniale, nella maniera più assoluta. Semplicemente il 4-3-1-2 lo attuava correttamente, nulla di più, nulla di meno.
Si può dire la stessa cosa di questa Juventus? La si è mai vista una squadra corta e armonica nei movimenti? Direi di no. Io ho visto giusto giocatori che corrono a caso, senza nulla che lasci pensare a qualsiasi schema o sistema di gioco. Le mezzali sono sempre troppo larghe per poter imbastire un'azione con un minimo di rapidità o scioltezza; qualunque tentativo di percussione centrale (la base del rombo) si rivela macchinosa e prevedibile, spesso e volentieri l'unico modo per riuscire ad avanzare è confinato alle sovrapposizioni dei terzini sugli esterni (diciamo di Caceres, Grosso pare intenzionato a iniziare a godersi la pensione). E pure gli attaccanti: possibile che siano sempre tanto distanti tra loro? Anche quando Diego riesce a portare il pallone a ridosso dell'area avversaria, cosa ci può fare? L'Amauri di turno è sistematicamente raddoppiato, l'altra punta è chissà dove, nessun centrocampista che prova ad inserirsi (anche qui... se togliamo qualche lampo di Marchisio o di quel volpone di Brazzo, è il nulla assoluto), la difesa avversaria è schierata. A sto punto il valore del trequartista brasiliano non conta più un granché; in uno sport di squadra qual'è il calcio, non si può proprio pretendere che si possa fare la differenza con il nulla attorno