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Recensione Urban Chaos

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Nel gioco, ci sarà anche la possibilità di controllare personaggi differenti da D'Arci, e in qualche caso se ne potranno controllare due o più contemporaneamente (gli altri eseguiranno, come specchi, i movimenti fatti dal personaggio principale sul quale si ha il controllo diretto). In particolare, ha importanza fondamentale per la trama l'incontro con Roper, un vecchio ex-poliziotto che potremmo definire "l'altro protagonista" del gioco. La sua apparizione , infatti, segnerà l'avvio vero e proprio del gioco, in quanto verranno introdotti i primi elementi del filone principale della trama. In qualche frangente, poi, sarà possibile controllare addirittura i Wildcats, per organizzare dei crimini che poi dovremo sventare con D'Arci stessa
Urban Chaos - Immagine 3
Mmmm... Un ristorante giapponese a domicilio... Chissà come si mangia!
L'orientamento principalmente platform del gioco si evidenzia quasi da subito: praticamente fin dall'inizio ci si troverà a salire sui tetti piatti e sui cornicioni dei palazzi o per raccogliere qualche bonus o per portare a compimento la missione affidataci. Non mancherà comunque l'occasione per guidare (seppur con un modello di guida molto semplificato) le numerose automobili parcheggiate lungo le vie di Union City, seminando il panico tra i pedoni, e ci saranno anche missioni di puro combattimento o di vero e proprio assalto. L'interattività con l'ambiente è piuttosto limitata (come d'altronde in quasi tutti i giochi 3D in terza persona), ma si avrà la possibilità di parlare con tutti i personaggi che si incontrano: la maggioranza risponderà in base ad una vasta serie di frasi predefinite di circostanza, ma alcuni di essi, che verranno segnalati sul radar che guiderà le nostre azioni durante le missioni, hanno fondamentale importanza per lo sviluppo della trama. In casi del genere, l'incontro darà luogo a piccoli intermezzi realizzati con lo stesso motore del gioco dove verranno rivelati nuovi particolari che ci permetteranno di proseguire nella nostra ricerca
Molte volte capiterà anche che la "centrale" comunicherà via Radio a D'Arci degli obiettivi secondari da conseguire durante lo svolgimento della missione: a volte, essi potrebbero non essere per nulla rilevanti per concluderla, ma in altre occasioni potrebbero addirittura precludere il raggiungimento dell'obiettivo principale
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