Poject zero rappresenta quindi una ventata di aria fresca ad un genere che ultimamente cominciava a sapere troppo di stantio. Certo, non stravolge i canoni del survival horror, rimanendo sempre legato ad una meccanica di gioco ormai collaudata (il 90% degli enigmi sono sempre del tipo “Trova la chiave e sblocca la porta”), ma il corollario delle avventure della giovane Miku (soprattutto se avrete la pazienza di leggere tutti gli appunti che troverà durante il suo percorso) è vario ed eccezionale e di questo si dare merito ai programmatori Tecmo. Se poi a questo uniamo una componente grafico-sonora curata a dovere, ecco allora che tra le mani ci ritroviamo un titolo che merita sicuramente di essere visto e che, siamo sicuri, darà vita a l'immancabile seguito (manco a farlo apposta, Project Zero 2 è stato presentato all'E3 di Los Angeles). In ultimo vi lascio con una piccola curiosità-dubbio. Nella sezione del vostro inventario in cui poter visualizzare le foto scattate ai demoni, appare anche un curioso bottone “online”, salvo poi che alla sua effettiva attivazione le foto vengono in pratica riordinate. Un errore di traduzione (che ogni tanto appaiono anche in game), oppure una modalità originariamente presa in considerazione e successivamente scartata?
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Un ottimo esempio su come, pur non riscrivendo il genere dei survival horror, si possa produrre un titolo che va a concorrere con i mostri sacri del genere. Ottimo e vario, il titolo Tecmo riesce a imprimere alla trama momenti di assoluta staticità a continui colpi di scena che rendono quella di Project Zero un'esperienza di gioco sicuramente appagante. L'introduzione poi di alcuni elementi classici della letteratura e della cinematografia horror nipponica è poi una vera chicca per tutti coloro che apprezzano il sottile modo di intendere la paura nell'estremo oriente. Se cercate atmosfere cupe e un horror molto più psicologico e soprattutto se siete stanchi dei soliti T-G “e chi più ne ha più me metta” Virus, allora Project Zero è il gioco che fa per voi. Ah, il gioco è basato su una storia realmente accaduta...a voi il compito di capire dove finisce la realtà dei fatti e inizia la fantasia.



