Finalmente dunque, dopo otto anni dall'uscita del grande The Secret of Monkey Island 2, LucasArts ha dato vita a un nuovo gioiello che, seppur abbandonando la bidimensionale veste grafica originale, raccoglie in sé tutto quanto ha reso unico e inimitabile il lavoro del grande Ron Gilbert (il mitico game designer padre dei primi due episodi delle serie)
C'ERA UNA VOLTA, NEL MAR DEI CARAIBI..
Dopo innumerevoli viaggi e paradossali avventure Guybrush, uscito per l'ennesima volta vincitore dallo scontro con la tormentata anima di Le Chuck, era finalmente riuscito al termine del terzo episodio a realizzare il sogno della propria vita: sposare Elaine, la bella governatrice di Melee Island. In Fuga da Monkey Island l'avventura riprende proprio da qui e più precisamente dal ritorno dei due piccioncini dalla luna di miele, interrotta neanche a dirlo da un'incursione di goffi e grassottelli pirati. Dopo una breve introduzione il giocatore prende subito possesso dei comandi e si trova immediatamente alle prese con il primo di una lunga serie di problemi: liberarsi dalla corda che lo lega all'albero maestro e sconfiggere gli assalitori. Sin dai primissimi minuti di gioco si è dunque immediatamente coinvolti nell'avventura, confortati dal fatto che Guybrush è rimasto il "deficiente" di sempre e che, come di consuetudine, per risolvere i problemi in cui il suddetto si caccia, bisognerà abbandonare anche questa volta ogni pretesto di razionalità, affidandosi piuttosto alla demenza e al nonsense