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Recensione Baldur's Gate II: Shadows of Amn

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (28 gennaio 2001)
Accade, nella vita di noi poveri recensori di videogame, di incontrare alcuni giochi che riescono sotto molti aspetti ad incutere un vero e proprio timore. Credo che chiunque si sia trovato a dover recensire il primo Baldur's Gate si sia sentito addosso una certa pressante responsabilità, a causa dell'enorme hype che si era formato attorno al gioco Bioware. Più che giudicare un gioco, spesso si ha come l'impressione di essere giudicati a nostra volta, tanto per capirci. Se la recensione di Baldur's Gate era un compito molto delicato da affrontare, mettere mano al seguito del gioco non è da meno. Si, perché in tutta la sua validità e qualità, Baldur's Gate ha lasciato dietro di sé un chiaro velo di aspettative disattese, per non usare la più pesante parola "delusione", più che altro dovute ad uno schema di gioco che spesso tendeva più verso una continua battaglia fantasy piuttosto che verso una vera e propria epopea interattiva. Aggiungiamo a questa (che proprio non possiamo definire come "delusione", sia chiaro) anche le disillusioni "regalate" da Ultima IX (un gioco ingiustificabilmente di basso profilo, a nostro avviso) e da Vampire (titolo che riassume sotto molti aspetti lo shakesperiano detto "tanto rumore per nulla", o quasi), e possiamo, finalmente, avere un quadro della situazione mentale degli amanti di RPG, che tra un buon Soul Bringer e un favoloso Deus Ex (ma, ahimé, non ambientato in un bramato mondo fantasy) passano le loro giornate in attesa di quel gioco che li trascini come si deve nelle ambientazioni che tanto amano, piene di maghi, draghi e orchi (se poi c'è di mezzo qualche bella principessa, tanto di guadagnato...)
Baldur's Gate II: Shadows of Amn - Immagine 1
Eh, eh, eh... il sogno di ogni avventuriero...
ALLA RICERCA DEL VERO RPG FANTASY
Alcuni nomi ruotano vorticosamente nella testa di tali giocatori... Morrowind... Neverwinter Nights... giochi che, come il precedente Baldur's Gate e altri titoli citati, promettono una vera immersione in un mondo parallelo. Ma, nel frattempo, Bioware mette al lavoro il suo team interno per prendere tutti i (molti) aspetti positivi di Baldur's Gate e affinarli quanto più possibile. Questa volta non si tratta di una semplice espansione ad un gioco preesistente. Ora bisogna montare sul robusto scheletro del primo capitolo un sistema di gioco ancora più complesso e profondo, sistemare alcuni aspetti del "regolamento" e, soprattutto, fornire al giocatore una sfida più diversificata e profonda. Un lavoraccio, per dirla in una sola parola, in cui il bieco metodo noto come "riciclo" deve essere applicato il meno possibile