Ieri mi sono rivisto Gli Intoccabili, di Brian De Palma.
Esistono capolavori assoluti che non risentono minimamente dello scorrere del tempo, ed esistono invece pellicole mediocri che si costruiscono attorno un'aura di intoccabilità (!) e nostalgia.
Ovviamente The Untouchables rientra nella seconda categoria.
Sarà che l'ho visto molti anni fa, quando ero ancora privo dei mezzi per comprendere a pieno la regia e le implicazioni stilistiche, eppure ieri sera ho demolito quello che pensavo fosse un buon ricordo.
Partiamo dalla storia: banale. Perché non bastano un po' di sparatorie, inseguimenti sui tetti ed esplosioni per fare un buon gangster movie, e ne Gli Intoccabili si vede solo superficialità, incapacità di focalizzare gli avvenimenti, è tutto scialbo, piatto, confusionario; i personaggi non hanno niente da dire, De Niro ridotto vergognosamente a macchietta, Garcia confinato a comprimario, lo stesso Costner è inespressivo. L'unico che si salva è Connery, più per vero carisma naturale che non per la scrittura, anche qua insipida.
Per quanto riguarda la regia, questo film è un perfetto caleidoscopio di tutti i peggiori cliché che hanno caratterizzato la carriera di De Palma: il rallenty ossessivo nelle scene d'azione, l'atmosfera da pseudo b-movie che non riesce mai a trovare la sua dimensione, il citazionismo ossessivo e goffo di Hitchcook, il wall-to-wall sonoro che riesce nell'epica impresa di rovinare il lavoro di Ennio Morricone.
È un film che vorrebbe essere preso sul serio e allo stesso tempo buttarla nell'ironia e nella parodia, risultando pesantemente barocco e forzato.
Non è orribile, la recensione è estremamente negativa solo perché si tratta di una pellicola molto amata e protetta, tuttavia è evidente come manchi di maturità, una delle tanti ragioni per la quale ritengo De Palma il regista più obsoleto della New Hollywood.
Voto: 5