
Originariamente Scritto da
Paolo111
Galimberti parla di "omologazione delle coscienze", ricercata, studiata, promossa, per e con la "globalizzazione". In un passo del suo indimenticabile libro l'ospite inquietante parla di "distruzione delle barriere tra l'intimo e l'esterno". Barriere intese non come dogmi, come ciarpame informativo, come pregiudizi che sono tutte cose che aborre perchè stupide, ma "barriere", nel libro come "pudore", perchè il mondo interiore che abbiamo dentro è come un mare, a me piace definirlo così, penso a un mare, la sua forza creativa, la sua rabbia esplosiva che ci permette di superare gli scogli dell'esistere, alla sua immensità che trova in quelle barriere appunto dei confini, non dei limiti. Protezione, non prigionia. Il gran bordello toglie le protezioni... e il mare diventa fogna, e poi sparisce, si prosciuga... Non puoi piegare la coscienza di un individuo ben partecipe del suo universo, o mare, interiore, non puoi proprio. Ci riesci però, eccome e con facilià persino pallosa direi, se quell'individuo è un sacco vuoto, col vuoto dentro. Ecco a cosa serve quella fogna-televisiva: omologare, perchè tutti i sacchi sono uguali, quando sono vuoti. E' quando sono pieni, invece, che si distinguono. Eccome! Quello che ha dentro grano e quello che ha solo merda....
