
La Mangusta è il nemico principale di XIII. Un killer professionista che ha nell'eliminazione del nostro protagonista il suo unico scopo. Si muove nell'ombra, nessuno sa chi sia veramente, almeno fino al termine del gioco.
Ultimo degli assi calati da XIII è una modalità multiplayer solida, basato sulle tipica modalità di Capture the flag, Teamplay e il classico carnage, tutte modalità che però assumono un gusto particolare grazie alla tipica impostazione grafica, che renderà l'esperienza in multigiocatore veramente unica e particolare.
Una bella sorpresa, quindi, questo XIII, che sicuramente non riscrive il genere degli FPS, ma lo arricchisce di un capitolo importante e da cui prendere spunto per le produzioni future. Una migliore intelligenza artificiale non avrebbe sicuramente guastato, ma l'esperienza di gioco che lo shooter Ubisoft riesce a regalare è sicuramente di quelle da tenere d'acconto e da metro di paragone per molti dei titoli con cui giocheremo da qui in avanti, dimostrando che una trama solida e ben strutturata non può che esaltare la bontà di un prodotto già ottimo di suo. E con questo è tutto.
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Cosa dire di questo XIII? Un ottimo prodotto, certamente, mai noioso ma al contrario, sempre vario e avvincente, con una solida sceneggiature che prende sulle spalle un ottimo gameplay e lo conduce fino all'ultimo, inaspettato, colpo di coda finale. Se James Bond ha segnato la strada per il prototipo del perfetto agente segreto e Cate Archer ha portato un tocco di astuta femminilità negli FPS in perfetto spy style, Steve Roland dimostra di avere le carte in regola per dire la sua in questa ristretta cerchia nel più vasto genere degli FPS.



