Recensione Warp

Avremmo potuto benissimo far esplodere il nostro ospite, o passare dentro lo scienziato, o fuggire, o ancora attendere il colpo di fucile per poi uscire all'ultimo secondo prima di venir uccisi e lasciandoci dietro un cadavere. La stessa azione di distruggere cose e persone dall'interno è molto soddisfacente, in quanto prevede di roteare vorticosamente lo stick sinistro o di agitarlo: dal momento che il modo più veloce per far ciò è di mollare lo stick e farlo roteare col palmo dell'altra mano, l'azione assume una componente cinetica molto originale ed appagante. Ovviamente avanzando affronteremo situazioni sempre nuove ed acquisteremo altri poteri, come ad esempio l'Echo che crea un nostro “ologramma” utile per attirare i nemici e per spingerli a sparare verso precisi obbiettivi. 

Scopriremo anche che l'acqua è letale per Zero, e che il venire a contatto con delle piccole pozzanghere eliminerà i suoi poteri per un certo lasso di tempo. Pur nella sua semplicità, Warp è un gioco estremamente ben congegnato e divertente anche in virtù della libertà decisionale e morale che lascia al giocatore. Durante lo svolgimento troveremo anche alcuni boss-fight originali ed impegnativi, ma soprattutto delle sfide “virtuali”, ovvero delle piccole mappe a tempo che dovremo superare usando i nostri poteri, ed ottenendo una valutazione di conseguenza. Girovagando e scovando passaggi segreti potremo anche recuperare i Grubs, che sono il cibo preferito del nostro alienino e lo aiuteranno a riguadagnare tute le sue abilità (acquistabili in una sorta di negozio), le quali vanno da upgrade dei poteri al silenziatore di passi e di warp, per meglio passare inosservati nei pressi degli umani.

La realizzazione tecnica è adeguata, con una grafica semplice ma pulita e dettagliata (che strizza un po' l'occhio a Portal) mossa dall'Unreal Engine. Scienziati e guardie sono generalmente de-umanizzati mediante l'uso di maschere, caschi e occhialoni protettivi, in modo che il giocatore non si stenta troppo in colpa nel farli fuori; l'impressione è quella di un cartoon un po' splatter ma caricaturale e umoristico. Buone le animazioni dei personaggi e gli effetti grafici, come la distorsione dell'acqua. Il sonoro è di ottimo livello, grazie alle musiche di stampo cinematografico (che talvolta cambiano stile abbracciando l'eccellente minimalismo elettronico dei titoli Valve) e ad alcune frasi piuttosto divertenti pronunciate dai personaggi umani (“Me la sono fatta sotto!” - “Ti prego, non notarmi!”).

A tal proposito però va detto che la localizzazione italiana è totalmente assente, e chi non mastica l'inglese sia scritto che parlato non coglierà le battute e le sfumature della trama, anche se potrà comunque progredire nel gioco con un minimo di intuito. La longevità è ovviamente ridotta: è possibile infatti finire il gioco in poche ore (a noi è durato circa cinque, contando anche un certo punto piuttosto complesso a base di laser che ci ha tenuto fermi un bel po'), ma fortunatamente è possibile dedicarsi alle mappe sfida o ripercorrere l'avventura in cerca di collectibles (che richiedono la risoluzione di enigmi extra spesso impegnativi) o cambiando totalmente approccio di gioco: tentando quindi di uccidere tutto e tutti oppure di mantenere un profilo basso e pacifista facendo meno vittime possibili.