Tiscali

Recensione Velvet Assassin

Velluto Rosso Sangue
Alessandro Cossu Di Alessandro Cossu(20 maggio 2009)
Possiamo dire, senza paura d'essere smentiti, che “Velvet Assassin” fa un massiccio uso delle tenebre per portare alla luce gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.  Nei panni di un agente più o meno segreto che si batte contro lo spionaggio internazionale dietro le linee nemiche, ci muoveremo in un ambiente fatto di ombre e silenzio, attraverso strade poco illuminate e lugubri prigioni, nel tentativo di sabotare i propositi di guerra di un gruppo di nazisti.

Ma le Tenebre, in Velvet Assassin, sono qualcosa di più di una semplice copertura per soddisfare le componenti stealth del gioco. La spietata realtà della guerra è presente in ogni fotogramma, dando maggior peso agli obiettivi e alla componente morale dietro ad ogni uccisione. L'atmosfera che si respira in tutto il gioco è lugubre, triste quasi, ammantata da quel dolore che solo la guerra porta, anche sullo schermo di una consolle. Il tutto, è stemperato da qualche piccolo problema sparso per il gioco, come una intelligenza artificiale non sempre all'altezza e degli inspiegabili picchi nella qualità video ma, ci sentiamo d'affermarlo fin da ora, Velvet Assassin, nel complesso, supera queste piccole (!?) magagne senza troppi patemi, rivelandosi un titolo discreto.
Velvet Assassin - Immagine 1
Velvet Assassin - Immagine 2
Velvet Assassin - Immagine 3
Il giocatore, assumerà il ruolo di Violette Summer, una cittadina britannica con l'hobby degli assassini stealth,  inviata a rallentare la macchina bellica tedesca.  Quando il gioco comincia, vedremo il nostro alter ego stesa in un letto d'ospedale, dopo una missione andata terribilmente storta. Attorno a noi, ci sono la morfina, le siringhe sparse per mezzo letto, e l'afflusso di droga nel nostro sistema nervoso crea una serie di sogni che ci racconteranno le missioni passate .Rivivendo il passato nella propria mente, Violet inizia a mettere in discussione gli eventi intorno a lei, facendo risultare al giocatore, il suo carattere tanto empatico quanto credibile. Intercalati con questi flashback, vedremo due soldati alleati attorno al nostro letto d'ospedale, i quali stanno cercando di decidere il nostro destino (vita o morte?). La storia è raccontata in brevi flash, che inizialmente rendono piuttosto difficile seguire ciò che sta succedendo.  Ma, man mano che la trama diventa più chiara, vedremo la nostra protagonista prendere coscienza di se e delle sue azioni...e sarà il momento di iniziare a fare sul serio.
 
Le 12 missioni di gioco ci vedranno costantemente in lotta contro le forze tedesche; si andrà dall'assassinio di un criminale di guerra, al distruggere un deposito di carburante, e tanti altri obiettivi tipici per il filone di gioco a cui appartiene Velvet Assassin.  Nella maggior parte delle situazioni, si  dovrà fare abbondante uso di attacchi stealth al fine di raggiungere i nostri obiettivi. I livelli sono spesso immersi nelle tenebre, fornendo ampia copertura atta a tessere agguati in pieno stile Ninja (!). I nemici saranno tanti e sempre presenti, e se è possibile, dovremo fare in modo d'avvicinarci  in silenzio, furtivamente, dietro di loro: se ci riusciremo,premendo la giusta sequenza di tasti, si attiverà una breve scena animata, che ci mostrerà l' esecuzione.

L'assoluta pazienza necessaria per viaggiare attraverso queste missioni sarà un mix di tensione e gratificazione, mescolando il timore di essere individuati con il sollievo d'essere passati attraverso una situazione particolarmente pericolosa. I livelli sono spesso lineari, ma forniscono di quando in quando delle brevi deviazioni, ovvero una sorta di percorso alternativo che conduce a zone nascoste dove reperire una adeguata fornitura di armi e armatura...peccato però che tale abusato schema di gioco tenda a ripetersi troppo spesso, sfociando, rapidamente, in una sorta di loop invero piuttosto noioso. Capire come raggiungere il nostro obiettivo nel modo più efficiente è soddisfacente, ma avremmo gradito un minimo di varianti ad un gameplay a tratti troppo simile a se stesso.
Velvet Assassin - Immagine 4
Velvet Assassin - Immagine 5
Velvet Assassin - Immagine 6
 
In ogni caso, è possibile far piazza pulita dei tedeschi con le classiche bocche da fuoco.  Come la morfina, anche la quantità di munizioni è piuttosto limitata, quindi non è possibile fare affidamento sui nostro cannoni troppo spesso. Inoltre, il sistema di controllo durante gli scontri a fuoco ci è sembrato troppo pigro, per risultare soddisfacente. E 'abbastanza facile sparare quando non si è in movimento, dato che c'e' l'elemento sorpresa dalla nostra, ma quando le truppe nemiche ci avranno individuati e sono in rapido movimento, la pistola (tanto per citare un arma)  è troppo irregolare per essere efficace. In effetti, il design dei livelli è strutturato in modo tale da costringerci a eseguire assassini silenziosi e per utilizzare le armi da fuoco solo come ultima istanza. Sfortunatamente, in quei livelli in cui il numero di nemici è così elevato da non poter far affidamento sulle nostre abilità silenziose (e di conseguenza, con l'obbligo d'usare le armi), il gioco in esame mostra tutti i suoi limiti, facendoci patire un po' con l'ostico sistema di controllo durante gli scontri a fuoco e relegando molte situazioni all'aiuto della Dea bendata.
 
Velvet Assassin può contare su un livello d'azione continua, coadiuvata da ambienti di sicuro impatto. Il sistema d'illuminazione è quasi al top della gamma, regalandoci un sistema di gestione di luci e ombre davvero impressionante; i tramonti sono suggestivi e la resa generale delle location è intrisa di violenza e sangue, così da non dimenticare mai dove ci troviamo e in qualche contesto è ambientata la nostra avventura. Dalle prigioni della Gestapo, passando per un villaggio parigino in fiamme (in questo livello, i corpi martoriati saranno davvero toccanti: sconsigliata la visione al pubblico più giovane!), saremo costantemente accerchiati dall'alone della morte e il desiderio di mettere fine a tutto sarà sempre vivo e vitale.
 
La vera pecca del gioco oggi analizzato, è nell'Intelligenza Artificiale dei nemici, troppo spesso simile a quella di una callitrice pigmea sbronza. I nostri avversari si muoveranno sempre allo stesso modo e sarà quasi impossibile vederli fare una qualsiasi deviazione rispetto a quanto previsto dai programmatori, anche ricaricando più volte lo stesso punto di un livello. Certo, sono piuttosto lesti a notarci non appena usciamo dall'ombra, ma il loro comportamento è fin troppo prevedibile, tanto che è più nel numero che nell'abilità, la loro vera forza.

Molti soldati sono muti come un pesce, ma alcuni di essi, in appropriate sequenze scriptate, raccontano gli orrori della guerra, oppure godono delle sofferenze inflitte ai civili. Ad esempio, nel livello ambientato nel villaggio alle porte di Parigi, potremo ascoltare una conversazione invero piuttosto amara, sul miglior modo di bruciare i corpi gettati nelle fosse. Ancora, nel carcere, potremo udire come le guardie si dilettino con la “caccia al coniglio”: si tratta di liberare un prigioniero e poi dargli la caccia, uccidendolo. Tutto questo, renderà l'assassinio di tali soldati molto più “divertente” e ci regalerà un profondo senso di soddisfazione.
 
In definitiva, possiamo affermare che Velvet Assassin è un titolo d'azione discreto, improntato essenzialmente agli attacchi silenziosi di cui “Thief” è stato apripista e tuttora imbattuto rappresentante. Variegato, con un comparto audio e visivo di tutto rispetto, lungo senza sfociare nel noioso e complessivamente ben realizzato. Penalizzato solo in parte da una intelligenza artificiale di bassa lega e da qualche sessione forse troppo ripetitiva ma, nel complesso, Velvet Assassin è un buon titolo che non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati del genere...mentre tutti gli altri, troveranno probabilmente maggior soddisfazione verso altri lidi.
 
NON TUTTI SANNO CHE...

Violette Reine Elizabeth Bushell Szabo (Nata a Parigi il 26 giugno 1921 e morta nel campo di concentramento di Ravensbrück il 5 febbraio del 1945) è stata un'agente segreto britannico al servizio della Special Operations Executive (SOE) franco-inglese durante la seconda guerra mondiale.

La carriera di “spia”, di Louise (tale era infatti il nome in codice della Szabo), prende il via nel 1942 e continuò fino alla sua cattura, avvenuta dopo un intenso scontro a fuoco, nel giugno 1944.
Fu nel febbraio del 1945, che ella venne giustiziata dai soldati tedeschi appartenenti alle Waffen SS. Tre anni dopo, postuma, le venne assegnata la più alta delle onorificenze britanniche al valore civile (la George Cross), che fu consegnata alla custodia della figlia.

Nel 1958 le furono dedicati un libro ed un film dallo stesso titolo : "Carve Her Name With Pride".  Il gioco oggi sotto esame si ispira alle gesta di questa donna straordinaria.
Velvet Assassin - Immagine 7
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Possiamo affermare che Velvet Assassin è un discreto titolo d'azione, improntato essenzialmente agli attacchi silenziosi di cui “Thief” è stato apripista e tuttora imbattuto rappresentante. Variegato, con un comparto audio e visivo di tutto rispetto, lungo senza sfociare nel noioso e complessivamente ben realizzato. Penalizzato in parte da una intelligenza artificiale di bassa lega e da qualche sessione forse troppo ripetitiva ma, nel complesso, Velvet Assassin è un titolo che non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati del genere...mentre tutti gli altri, troveranno probabilmente maggior soddisfazione verso altri lidi.
voto grafica6
voto sonoro6,5
voto gameplay6
voto durata6