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Recensione Vampire The Masquerade: Redemption

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (24 luglio 2000)
L'interfaccia propone sulla destra le Discipline ad accesso rapido, potremo sceglierne 6 dal pannello delle discipline. Appena sopra sempre a destra gli slot per gli oggetti ad accesso rapido. Al centro i bei faccioni dei nostri personaggi, con le barre di energia (blu) del sangue (rosso) e della bestia (arancione). Sopra una finestra con i messaggi di gioco. A sinistra i pulsanti per richiamare i pannelli delle Quest, delle caratteristiche, dell'inventario e la mappa, tutti attivabili anche da tastiera
Vampire The Masquerade: Redemption - Immagine 3
Eccoci in una situazione tranquilla: qui potremo anche salvare cliccando non sulla suora come tutti sospettavano, ma sulla croce.
Gli effetti sonori sono al solito ben fatti, l'audio 3D supportato in tutte le salse (EAX di Creative e A3D di Aureal) è implementato decisamente bene. Le musiche decisamente d'atmosfera sono adeguate e belle, anche se niente di fuori dal comune: i temi cupi e gotici della Dark Ages lasceranno spazio a musica elettronica quando l'azione si svolgerà ai giorni nostri
In ogni caso il gioco non è esente da problemi: il pathfinding non è sempre preciso anche se in generale è più che accettabile, e le animazioni dei personaggi quando corrono non sono proprio bellissime da vedere, risultando piuttosto scattose
La versione italiana è discreta, ma niente di particolare: la traduzione è buona, il doppiaggio soltanto discreto con punti in cui risulta decisamente inadeguato, con interpretazioni da racconto delle fiabe che fanno proprio cadere le braccia: se non altro i personaggi principali hanno mediamente un buon doppiaggio. Il manuale, anche lui in italiano, è ben fatto, completo e comprende un capitolo in cui descrive il mondo di The Masquerade in maniera sufficientemente approfondita per consentire a chi non lo conosce di apprezzare meglio il gioco: descrizione della società, dei Clan e delle Discipline aiutano non poco a capire con cosa si ha a che fare
MODALITA' STORYTELLER
La più grande novità di questo titolo era appunto questa modalità: durante una sessione multiplayer un giocatore impersona i panni del classico Master dei GdR, o meglio del Narratore, come è d'uso chiamarlo recentemente. Questo giocatore ha quindi in pugno le sorti della partita nella maniera più completa, potendo controllare ambienti, oggetti e personaggi in tutto e per tutto. Questo evidentemente conferisce al gioco possibilità infinite: una volta che un essere un mano può impersonare tutti i personaggi di un mondo e disporre gli oggetti che preferisce nei luoghi che preferisce, luoghi volendo da lui stesso creati grazie all'apposito editor, le storie che si possono creare sono appunto infinite e il mondo prenderà veramente vita e non sarà come nel gioco in Singleplayer una facciata senza nulla dietro
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