Tiscali

Recensione Urban Chaos

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (8 giugno 2000)
Chiudete gli occhi, e immaginatevi una bella seratina di fine millennio (il millennio scorso, per essere più precisi, niente astronavi e alieni con le antenne): mentre passeggiate per le strade della vostra allegra metropoli degradata, incontrate tutta l'allegra marmaglia che la popola. Si va dai fanatici religiosi in preda a crisi mistica ai simpatici terroristi che non sapevano come passare il tempo (ed hanno deciso di concerto che fare saltare in aria un paio di quartieri residenziali poteva essere una buona idea per svagarsi), sino ad arrivare a strani uomini con occhiali da sole e impermeabili neri, dai quali spuntano mitragliatori poco raccomandabili... ecco, ora riaprite gli occhi: avete appena dato un'occhiata a Union City, luogo nel quale si svolgeranno le vicende di Urban Chaos (e mai titolo fu più appropriato, credetemi). Ovviamente, nel caso in cui ve lo stiate chiedendo, voi dovrete vestire - almeno inizialmente - i panni di un agente dell UCPD, nella fattispecie quelli molto poco "ufficiali" di Darci Stern, ultima arrivata alla centrale
Urban Chaos - Immagine 1
Uhmm, interessanti i cartelloni che piazzano sui muri di Union City... questa si che si chiama pubblicità progresso!
Il gioco si sviluppa attraverso una serie di missioni di difficoltà crescente (scusate la leggerissima ovvietà, ma mi piaceva la frase) che vi porteranno da una parte all'altra di Union City, nel tentativo di ridurre il tasso di criminalità stile zona di guerra e, nel contempo, di investigare sulle connessioni tra l'emergente banda dei Wildcats e un misteriosissimo individuo di nome Bane
Lo schema di gioco scelto dai Mucky Foot per il loro gioco è piuttosto classico: attraverso l'ormai arcinota visuale "alla Tomb Raider" (per l'occasione allontanata un pochino dal personaggio e spostata leggermente verso l'alto), potrete tenere sott'occhio i vostri dintorni - ferma restando la possibilità di utilizzare la visuale in prima persona quando se ne presenti la necessità -, poi avrete un tasto per saltare (che in modalità combattimento viene utilizzato per i calci volanti e varie combo), uno per scattare/camminare a carponi/parlare/azionare oggetti/ammanettare/perqusire e così via (alla faccia della multifunzionalità) e un altro per combattere. Tutto piuttosto comodo e nella norma, a quanto parrebbe, peccato solo che questa bella robina venga rovinata da un'eccessiva sensibilità dei tasti direzionali (per quanto riguarda l'analogico non voglio neppure pronunciarmi, provatelo pure a rischio e pericolo dei vostri nervi) che spesso e volentieri renderà difficoltosa l'esecuzione di particolari azioni, per esempio centrare una scala o un cavo a cui aggrapparsi al primo tentativo, un vero e proprio evento in Urban Chaos
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