Uno dei punti di forza mostrati dal capolavoro Activision è da sempre identificabile nell'ispiratissimo design delle numerose arene messe a disposizione per ogni episodio. Tony Hawk's Pro Skater 3 non fa eccezione e ripropone ancora una volta intricatissimi intrecci di costruzioni, rampe, tubi, alberi e ringhiere... perfettamente integrati insieme quasi a formare un unico e sapiente mosaico, felicità di ogni fanatico di questo sport: basti pensare che, con un pizzico di fortuna e un po' di pratica alle spalle, è possibile inanellare acrobazie su acrobazie senza mai toccare terra anche per diversi secondi, saltando da una ringhiera all'altra e utilizzando sapientemente le figure statiche (ovvero le pose in equilibrio sul ciglio di rampe o piattaforme) a disposizione di ogni skater. Purtroppo le arene di gioco continuano a essere suggestive, ma anche un po' limitate come estensione: anche negli spazi cittadini, la possibilità di scorgere in lontanaza traffico e strade secondarie potrebbe indurre a pensare alla possibilità di un libero giro turistico fra viuzze e un'auto e l'altra... ma un eccessivo allontanamento dal "cuore" dello scenario verrà punito con un'immediata ricollocazione fra zone più consone. Un'occasione persa, forse... ma non necessariamente un difetto: in questo modo gli attrezzi su cui esibirsi rimangono piuttosto concentrati, mantenendo il ritmo di gioco sempre alto e adrenalinico, cosa che forse sarebbe venuta meno in caso di livelli più vasti, ma forse anche più dispersiviVORREI QUELLA CICATRICE LA'!
A coronamento di quanto già buono è stato espresso, va a collocarsi l'ormai collaudato e apprezzato sistema di gestione e controllo per trick e combo: già ottimo nei precedenti episodi, questo aspetto è stato ulteriormente migliorato per quest'ultima incarnazione del gioco Activision
Due le sostanziali novità: innanzitutto, la possibilità di controllare attivamente, grazie a un apposito indicatore su schermo, il bilanciamento del nostro atleta durante grind e pose statiche. All'inizio la cosa potrebbe apparire piuttosto ostica ma, col tempo, agire garbatamente sullo stick analogico del dual shock per bilanciare il nostro peso diventerà reazione tempestiva e naturale: in questo modo si vanno affievolendo le crisi nervose accumulate nei titoli passati, in cui ogni grind era spesso un appuntamento al buio con la fortuna


Di Redazione Gamesurf (10 gennaio 2002)










