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Recensione The Dukes of Hazzard II: Daisy Dukes It Out

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (27 marzo 2001)
Qualche bonus sparso qua e là per la contea, chiavi inglesi per riparare i danni del nostro mezzo e checkpoint da rispettare: nulla di più. Uno schema di gioco lineare e per nulla innovativo, che vorrebbe ricalcare, in prima approssimazione, le meccaniche di gioco dell'eccellente Driver ma che, ahinoi, risulta tedioso e privo di spunti fantasiosi o in grado di creare adrenalina nel giocatore. Certo, i personaggi ci sono tutti e le vetture, a partire dal furgoncino di Cooter fino alla Cadillac di Boss Hogg, passando per l'auto dello sceriffo e dei suoi agenti, sono state interamente trasportate in codici binari e le strade polverose di Hazzard non mancheranno: ciò che manca a The Dukes of Hazzard: Daisy Dukes It Out è ben altra cosa, che esula categoricamente dal lato estetico del gioco
The Dukes of Hazzard II: Daisy Dukes It Out - Immagine 2
Rosco P.Coltrane e il suo fido cocker
BOTTOM LINE
Si comincia da un obsoleto motore tridimensionale, insufficiente se paragonato a ben altri titoli automobilistici ed impossibilitato a muovere dignitosamente la quantità di poligoni che richiedono gli attuali standard grafici. A peggiorare le cose entra in gioco la triste qualità delle texture, molto sgranate, e dei fondi stradali inverosimilmente pixellosi che, uniti all'inesistente profondità visiva, renderanno ogni svolta, ogni salto e ogni semplice deviazione un'impresa titanica. Altro voto decisamente negativo è per la velocità del frame rate e per la velocità di scrolling, che si assestano su livelli infimi; tutto ciò non bastava agli sviluppatori della South Peak, vista la copiosa presenza di bad clipping che farà scomparire e apparire a piacimento alberi, costruzioni perimetrali e tratti di carreggiata. L'implementazione del sistema di controllo risulta, oltretutto, imprecisa ed approssimativa e non è adottabile come scusante la natura arcade del titolo: le auto si riveleranno restie a rispondere ai comandi impressi, generando spontaneamente testa coda o derapate incontrollabili
Unica nota positiva nel marasma di bug e difetti tecnici che affliggono il titolo in questione è la soluzione al vecchio problema presente nel prequel relativo alla disattivazione dei controller analogici durante le fasi di caricamento. I caricamenti, d'altro canto, risulteranno frequenti (addirittura durante le sessioni di gioco), lenti e noiosi; insufficienti infatti gli intermezzi filmati che, seppur dotati di doppiaggio originale, appariranno scontati e banali. Il sonoro merita la dizione "strettamente funzionale all'azione", senza effetti particolari e musiche adrenaliniche da inseguimento. La riproduzione sonora dei motori e degli scontri, inoltre apparirà confusa e mal implementata
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