Fra le diverse tematiche dei Minigame, Luigi sembra essere particolarmente propenso alle carte da gioco.
In chiusura non si può che parlare del reparto audio-visivo, encomiabile per quanto concerne il sonoro (oramai annoverabile come fiera arma a disposizione della console) e comportante migliorie inerenti l'aspetto grafico. Uno stabile framerate, i poligoni limati ed incrementati nel numero ed una texturizzazione di livello superiore rispetto al passato fanno chiudere senz'altro un occhio sull'assenza dell'anti-aliasing (sulla quale, in ambito portatile, è facile soprassedere). Insieme a Metroid Prime Hunters: First Hunt è questa la prova lampante (attuale ed anticipatrice di un roseo futuro) di come il Ds sappia gestire in tranquillità un affascinante mondo poligonale.
Nostalgico, esteticamente ritoccato in meglio, per sempre un assioma videoludico (consiglio obbligato per quanti ancora non l'abbiano giocato): eppure, l'affinità col Nintendo 64 fa ancora di quest'ultimo il suo più giusto habitat naturale. Avvalendosi di quanto osservato da una parte si può pertanto avanzare il rammarico di non aver battezzato una nuova console Nintendo con un Mario a tema (e invero, con altrettanta certezza, vi sarà chi ai sistemi di controllo adattati preferirà quello del passato), dall'altra però non si può che riconoscere l'estro ludico richiamato tanto dall'eredità di Super Mario 64, quanto dalle sostanziali e piacevoli aggiunte ad esso apportate.
Le teste scendono dall'alto verso il basso, al giocatore ed allo stilo spetta ricongiungerle ai giusti corpi.
Scovate nell'oscurità i perfidi Boo, ma sappiate che più si prosegue più il loro numero e la loro velocità aumenteranno.
12
8,5
Sulla giocabilità di Super Mario 64 si potrebbe stendere un saggio di numerose pagine ed una delle più immediate conseguenze che se ne trarrebbe sarebbe il connubio di circostanze e perizia che lo condusse a vette prima d'allora impensabili. Non è un mistero che il Nintendo Ds l'ospiti con dovuto fasto e rilevanti innesti strutturali (quattro personaggi da gestire invece di uno, 30 stelle in più da collezionare per un totale di 150), dimostrando ciononostante l'unico significante lato debole nel fatto di non possedere un concept che verta integralmente sulle peculiarità tattili della macchina (componente, invece, oltremodo garantita dalle decine di minigiochi dispensati). Nostalgico, esteticamente ritoccato in meglio, per sempre un assioma videoludico (vivamente consigliato per quanti ancora non l'abbiano giocato): eppure, l'affinità col Nintendo 64 fa ancora di quest'ultimo il suo più giusto habitat naturale. Avvalendosi di quanto osservato da una parte si può pertanto avanzare il rammarico di non aver battezzato una nuova console Nintendo con un Mario a tema (e invero, con altrettanta certezza, vi sarà chi ai sistemi di controllo adattati preferirà quello del passato), dall'altra però non si può che riconoscere l'estro ludico richiamato tanto dall'eredità di Super Mario 64, quanto dalle sostanziali aggiunte ad esso apportate.


