Anzi, a ben guardare, Chaos Theory tende a provocare il giocatore, a mettergli sul piatto diverse opzioni d'approccio, chiedendogli ad inizio missione di scegliere l'armamentario da portarsi appresso, il trucco di scena secondo cui si mostrerà maggiormente stealth o cederà al lato “oscuro” , mietendo vittime ad ogni scenario, in barba agli allarmi che suonano o ai richiami del buon Lambert che ancora una volta guiderà il nostro eroe dal sicuro della sua base logistica (questa volta coadiuvato da un expertise di tutto rispetto). Scelto il trucco di scena, si apre ai nostri occhi un impianto scenico difficilmente comparabile a quanto visto finora nei precedenti Splinter Cell. La rinnovata (e maggiormente accessibile) potenza delle schede grafiche attuali viene presa d'assalto dai tecnici Ubisoft che ne abusano in tutti i modi, ricoprendo scenografie e strutture poligonali con texture al di sopra delle righe, che fanno uso e abuso di pixel shader 3.0, bump e normal mapping. Non si preoccupino, però, coloro che ancora non hanno provveduto al rinverdire il proprio sistema, visto che sono comunque presenti gli altrettanto efficaci pixel shader 1.1, a rendere la scena comunque fluida ma decisamente meno spettacolare.
Sam si muove sul set con rinnovata grazia e abilità, grazie ad un insieme di azioni riviste e corrette in sede di motion capture, rese fluide da un motore grafico interamente riprogrammato da Ubisoft Montreal, che ha curato questo terzo episodio dopo il soggiorno di Sam nell'estremo oriente di Pandora Tomorrow. Ancora una volta ci ritroviamo a spellarci le mani per la realizzazione di un sistema d'illuminazione più credibile ed avvolgente, divenuto vero marchio di fabbrica della serie. Un gioco di luci ed ombre in cui Sam si crogiola a piacere, ma che diventa inevitabilmente lo specchio di un gameplay che dopo il terzo bagno in ammollo inizia a stringersi e, un po', a scolorirsi. Luci e ombre. Luci sicuramente sulla struttura delle missioni, che ancora una volta prendono di forza il giocatore e lo mettono al centro dell'azione, immergendolo in una struttura dove azione e reazione sono il pane quotidiano, dove una trama divinamente realizzata si dipana lungo le undici missioni del gioco e ci racconta dell'ennesimo tentativo dei terroristi di sconquassare il povero pianeta Terra e dove Sam, ovviamente, dovrà mettere una pezza.
....potremo avvalerci anche di altri collaboratori che si occuperanno di specifici aspetti della missione da portare a termine.
Non tradiscano troppo le parole dure poste qui sopra. Il “muso duro” con cui abbiamo affrontato Chaos Theory non è certo per bocciare un gioco che merita nel complesso il prezzo del biglietto, in virtù di un sistema di gioco che comunque riesce ad ammaliare con le evoluzioni del suo protagonista (decisamente limitate e rese più umane rispetto a Pandora Tomorrow) e una spy story capace tenere lo spettatore incollato allo schermo. Contemporaneamente, però, ci è impossibile non notare che l'intelligenza artificiale avversaria sta cominciando veramente a minare quella sospensione dell'incredulità tipica delle opere di Tom Clancy e compagnia. E' forse giunta ora anche per Sam di affrontare nuovi scenari, nuove sfide e smettere di chiedere al giocatore di sorvolare su avversari con un cono visivo innaturale e una percezione periferica praticamente inesistente. E forse Ubisoft ha percepito il richiamo di una parte dell'utenza, promettendo per il già annunciato Splinter Cell 4 un'azione di gioco che forse prenderà un po' le distanze da quanto visto fin'ora, pur senza rinnegarle. Prima che le ombre, da sempre amiche di Sam, lo inghiottano per sempre.
8,5
Ancora un centro di prestigio per Ubisoft che, in fin dei conti, produce per la terza volta un gioco di ottimo spessore e intrigante al punto giusto. Sarebbe però un errore non evidenziare alcune problematiche che cominciano a pesare ad una struttura di gioco che ogni anno inserisce qualche elemento di novità, ma che non accenna a voler approfondire il nuovo elemento inserito. Il primo problema che Ubisoft dovrà affrontare nel prossimo capitolo delle avventure di Sam sarà sicuramente quello dell'intelligenza artificiale che, ancora una volta, fa acqua da tutte le parti. Per il resto Chaos Theory è la classica produzione capace di tenervi incollati al monitor fino al Game Over e che vale quasi ogni centesimo speso e a ben guardare, al giorno d'oggi, non è una cosa da poco.



