Recensione Soul Reaver 2

L'introduzione è forse altisonante, ma anche Soul Reaver 2 è un gioco dalla trama teatrale ed epica. Come un libro di narrativa fantasy quello di Soul reaver 2 è un mondo a parte, dove personaggi dalle molte sfaccettature intessono trame sofisticate, diaboliche, a volte deliranti. Per questo motivo è difficile riassumere la trama vagamente astrusa di questo titolo senza citare il primo capitolo della serie, dove una concentrazione di eventi di tutto rispetto giungeva a una conclusione che non si poteva definire tale, in modo da spianare la strada a un seguito che, diciamolo subito, non conclude definitivamente la storia di Raziel e di Nosgoth, la terra dei vampiri. Raziel, il nostro alter ego digitale ed eroe della serie: è un cavaliere di Sarafan, un ordine della antica Nosgoth da cui il villain per eccellenza, Kain, un nobile divenuto vampiro, ha attinto i suoi guerrieri. Divenuto più potente del suo stesso signore, Raziel fu gettato da Kain nel lago della morte nel primo episodio di Soul Reaver: lì era destinato a giacere nel suo fondo per l'eternitàIl suo corpo in decomposizione venne risvegliato dal dio anziano di Nosgoth, un essere simile a un enorme polipo, che gli conferì il potere di divorare anime, per cacciare e distruggere i vampiri di Nosgoth e Kain al tempo stesso. In Soul Reaver 2 la vicenda viene ripresa lì dove è stata abbandonata al termine di Legacy Of Kain: Soul Reaver... Raziel e Kain sono alla resa dei conti, ma quest'ultimo riesce a fuggire attraverso il portale del tempo nel passato di Nosgoth, al fine di sovvertire l'ordine degli eventi. Raziel lo segue, pedinato da Moebius, guardiano del portale che Kain ha usato. Lo scopo di Raziel è fermare Kain e vendicarsi per averlo trasformato nel mostro che è ora, ma col procedere degli eventi verrà a conoscenza di fatti che gli erano sconosciuti, la storia della antica Nosgoth, la persecuzione dei vampiri e le sue origini come cavaliere di Sarafan, e scoprirà di essere una pedina in mano ad astuti giocatori..