Un approccio silenzioso e cauto, infatti, è sempre preferibile ad un'avanzata arma al fianco alla Rambo, che risulta praticabile solo ai livelli di difficoltà meno elevati. Il grado di personalizzazione della fida è un altro dei punti di forza del gioco, spaziando da un'opzione da principianti in cui il proiettile colpisce al centro della croce di mira a qualsiasi distanza, fino alla necessità di tenere conto del vento, della distanza, dell'alto grado di allerta dei nemici e delle capacità balistiche del proiettile (riuscirà a quella distanza a trapassare una parete di legno, o la portiera di una vettura?).
La trama del gioco, tratteggiata qui sopra, propone una varietà di ambientazioni e missioni che riesce a non annoiare mai, pur attingendo ai copioni classici dei film di guerra. Spazieremo dall'abbattimento di un alto ufficiale prima che riesca a passare informazioni al nemico di domani (i russi) fino al sabotaggio di una base missilistica tedesca. Con qualche sorpresa eclatante, in parte anticipata dai filmati e dagli screenshots pubblicati in rete.
Un solo peccato. Che il multiplayer competitivo a dodici giocatori resti appannaggio della versione per PC, riservando alle console la sola opzione cooperativa, che resta comunque un'aggiunta felicissima ad un titolo che brillerebbe di meritata luce propria anche se la possibilità del gioco online mancasse del tutto. L'elevata componente strategica che permea tutte le missioni, infatti, stimola a differenti approcci alle medesime, specie se si cresce un po' alla volta nel lvello di difficoltà, sperimentando poco a poco le leggi della balistica e la necessità per uno sniper professionista d'imparare a dominare l'impazienza.
Non ho altro da aggiungere. Se non che l'uscita di giochi come Sniper Elite: V2 mi lasciano ben sperare sul futuro della nostra comune passione. Segno del fatto che un'adeguata miscela di creatività, passione e mestiere possano regalare a noi appassionati titoli memorabili. Senza nessun bisogno d'investire milioni in campagne pubblicitarie che tentino di convincere il mercato della bontà di qualcosa che, a volte, tanto buono non è. Provatelo. Non vi deluderà.
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E' dunque vero che non sempre è necessaria una grafica spinta all'ennesima potenza per trasformare un videogioco in un capolavoro. Il motore di SEV2 fa egregiamente il suo dovere ben oltre il minimo sindacale, intendiamoci, ed è pure giusto visto quello che uno deve spendere per giocare un titolo appena uscito. Però, pur non essendo esente da qualche difetto, riesce comunque a regalare emozioni decisamente al di sopra della media. Merito certamente di un atrama curata, di ricostruzioni ambientali realistiche e soprattutto di un gameplay che costringe a pensare, merce davvero rara di questi tempi. A un gioco del genere, encomiabile sotto tanti punti di vista, si perdona tutto, specie quando ci si rende conto che lo si sta giocando con quella passione che ci tiene attaccati ad un romanzo avvincente, ad un film ricco di colpi di scena. Il secondo capitolo della saga, dunque, è decisamente superiore al primo. E segna un nuovo punto di riferimento per i giochi di cecchinaggio che verranno. Ghost Warrior 2, sei avvisato!



