In questo scenario, prossimo alla fatidica svolta tra il secondo conflitto mondiale e la Guerra Fredda, si muove il protagonista di Sniper Elite V2, agente dell'OSS americano infiltrato a Berlino con una delicata missione. Individuare e neutralizzare gli ultimi cinque scienziati tedeschi esperti di missilistica, prima che i sovietici riescano a reclutarli e portarli dalla loro parte. Ecco allora che una scelta di trama innovativa e credibile crea l'opportunità per una storia ricca di colpi di scena, rivolgimenti di fronte e scontri epici contro i vecchi ed i nuovi nemici.
Sniper Elite V2, di cui ho avuto l'inatteso piacere di testare la demo qualche tempo fa, e ora di provare la versione definitiva, è un piccolo gioiello. Difficilmente oggigiorno si riesce ad ammettere di trovarsi di fronte ad un gioco prossimo all'eccellenza senza farsi prima rintronare occhi ed orecchie da campagne di marketing multimilionarie, attese quinquennali con continui spostamenti della data di uscita, tonnellate di gadget, inviti a cena ed altri cotillons. Però, ogni tanto capita. E' il caso di questo secondo capitolo della saga dedicata agli sniper, firmata dal team 505 Games.
Dentro c'è tutto, dall'impegno nel concepire una trama avvincente e credibile evitando di scomodare uno scrittore di techno-thriller sulla via del tramonto, alla capacità di ricostruire locazioni realistiche e immersive senza dover sviluppare un nuovo motore grafico ad hoc che sia benchmark indiscusso. In due parole, c'è l'amore e la passione di voler produrre qualcosa di bello, infischiandosene delle leggi di mercato, consapevoli del fatto che non si potrà beneficiare di una promozione pubblicitaria di primo livello, o di un hype lungo un quinquennio. E regalare ciò nonostante al giocatore, neofita o appassionato che sia, un gioco di elevatissima qualità, capace di fargli mettere da parte il blockbuster del momento, quantomeno per tutto il tempo che occorrerà a completare la campagna principale.
Al di là della grafica, che pur mantenendosi sempre su livelli più che dignitosi, non è magari allo stato dell'arte in tema di texture e numero di poligoni, il comparto tecnico del gioco si merita una promozione a pieni vosti, forte di una colonna sonora doppiata in modo più che soddisfacente nelle varie lingue (l'inglese del protagonista è reso in italiano nella versione del nostro Paese, mentre restano in idioma originale le battute in russo e in tedesco), accompagnata da effetti di livello cinematografico e musiche mai fuori posto. Non si sente davvero il bisogno di bacchettare gli sviluppatori su qualche clipping o compenetrazione di troppo, quando comunque tutto fila a meraviglia senza esitazioni, anche nei momenti più concitati e affollati. Soprattutto in presenza di un'opzione "bullet time" (quando tratterrette il fiato per sparare) e moviola impeccabili. Lo avete già letto nella preview (se non l'avete fatto, che aspettate?).
Non sono di solito particolarmente indulgente nei confronti di chi infila ettolitri d'emoglobina e tonnellate di turpiloquio gratuito nei videogiochi, tentando in questo modo di attirare l'attenzione anche su titoli a volte mediocri. La scelta però di mostrare, quando si effettua un buon tiro, gli effetti dela pallottola su ossa e organi vitali della vittima appare in questo caso non solo appropriata ma perfino degna di menzione. I cecchini combattono una guerra gelida, spersonalizzata, nella quale l'assassino spara alla vittima da grande distanza, di sorpresa, a sangue freddo. Mostrare quali siano gli effetti terminali di quel singolo proiettile, in grado a volte di modificare gli esiti di una battaglia, mi sembra quantomai utile a suscitare una riflessione che si spinge ben oltre la comprensibile esultanza del giocatore per aver portato a termine la sua missione di fuoco.
12