Tiscali

Recensione Sly Collection

Tre ladri in uno
Davide OttagonoDi Davide Ottagono (21 gennaio 2011)
Seppur immeritatamente, in un modo o nell'altro Sly si è sempre trovato a guardare i concorrenti dal basso. Mentre Jak e Ratchet si battagliavano per il trono delle esclusive cartoon, il povero procione furfantello macinava sì consensi su consensi, ma più silenziosamente. Non aveva l'enorme armamentario e l'azione al cardiopalma classiche del Lombax, così come gli mancava la regia da Oscar delle produzioni Naughty Dog. Con un budget palesemente più contenuto, Sucker Punch ha dovuto trovare lo scomodo compromesso tra qualità e quantità, aggirando tanti ostacoli tecnici con il solo stile ed un carisma unico che ancora oggi non manca di affascinare.
Sly Collection - Immagine 1
Il procione Sly viene da una famiglia di ladri. A noi il compito di portarlo per mano fino alla gloria. E alla vendetta.
Sly Collection - Immagine 2
La trama ci porterà spesso a incrociare le armi con Carmelita, poliziotta dell'Interpol e donna ideale di Sly stesso.
Sly Collection - Immagine 3
Sly Raccoon, il capostipite, era un platform abbastanza lineare. Dal mondo iniziale, si diramavano gli altri livelli. Lo scopo era semplicemente di arrivare in fondo.
Sly, in poche parole, è sentimento. Poteva essere inferiore ai concorrenti in tanti aspetti, se si guardava bene, ma regalava lo stesso tanto. Ci immergeva in un mondo disegnato magistralmente, ci offriva una trama assolutamente da non sottovalutare e dei personaggi che - capitolo dopo capitolo - diventavano sempre più poliedrici. È passata un'intera generazione, eppure ricordiamo ancora la gara di canto a Venezia, il ballo di gala in India o gli immancabili inseguimenti con gli agenti dell'Interpol. Già si chiacchiera di un quarto episodio, ed è un peccato che in tanti debbano perdersi la trilogia originale solo perché si tratta di roba vecchia.Se c'è un vantaggio nelle Collection che ormai dilagano, è proprio questo. Non avete la console adatta? Avete perso i giochi nei meandri della vostra cantina? C'è un qualunque altro terzo motivo per cui non potete riprendere in mano i vostri titoli preferiti? La Sly Trilogy allora fa per voi. Ad un prezzo oggettivamente competitivo, potrete portarvi a casa i tre capitoli PS2, appositamente rimasterizzati per l'HD, in attesa dell'annuncio di un sequel new-gen. In poche parole, ora non avete più scuse per non sapere di che stiamo parlando.

La saga di Sly si è certamente evoluta col tempo, e rigiocandoli tutti di fila ce ne siamo resi conto ancora di più. Sly Raccoon, il capostipite, è un platform molto classico. Il protagonista (Sly Cooper, per l'appunto) è l'ultimo discendente di una nota stirpe di ladri. Quando era ancora piccolo, la sua famiglia è stata sterminata dal Quintetto Diabolico, un gruppo di assassini che covava profondo rancore verso la fama del clan dei Cooper. Durante l'assalto che ha reso orfano Sly, il Quintetto ha anche rubato il libro conosciuto come Thevius Racoonus, una raccolta sacra di tutti gli insegnamenti che i Cooper si erano tramandati da secoli.

Il procione finì in orfanotrofio, dove conobbe Bentley e Murray, quelli che poi diventeranno rispettivamente la mente e il braccio della banda. L'innata agilità di Sly, unita alla forza dei suoi amici, rendeva il trio di ladri temibili per chiunque. Persino per il Quintetto Diabolico. Una volta raggiunta una certa età, i nostri eroi decisero che era finalmente arrivato il momento di riprendersi quello che era loro di diritto.

L'affascinante background è stato poi ampliato da comparse più o meno riuscite, donando al tutto quel tocco animato che ha fatto la fortuna del franchise. Il punto di partenza, come dicevamo prima, è stato quello di un normalissimo platform tridimensionale. Pensiamo che la principale ispirazione, al tempo, sia stata Crash Bandicoot. I mondi di base, le varie diramazioni in sottolivelli, la facilità con cui si arrivava al Game Over, la marcata linearità: tutti elementi che abbracciavano il genere in una maniera piuttosto basica, senza troppe variazioni alla regola. Ma le vere protagoniste erano le abilità di Sly, più che Sly stesso.
Sly Collection - Immagine 4
La saga ha sempre avuto una certa anima stealth che, con il passare del tempo, si è sempre più rafforzata.
Sly Collection - Immagine 5
I cattivi di turno hanno sempre un ampio background alle spalle. Prima di sconfiggerli, capiremo sempre chi sono e come mai si comportano in una certa maniera.
Sly Collection - Immagine 6
Da Sly 2, il gioco è diventato più aperto. Tramite semplici segnalini capiremo dove trovare le missioni, ma se vorremo potremo anche esplorare liberamente la città.
12