Tiscali

Recensione Silent Hill 2

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (10 dicembre 2001)
James Sunderland, infatti, è tornato a Silent Hill sulle tracce della moglie Mary. Una misteriosa lettera gli annuncia che l'amata Mary lo attende in un luogo che gli fu molto caro, il loro "tempio dei ricordi". Peccato che Mary sia deceduta tre anni prima, stroncata da un terribile male. Chi è dunque il mittente di quella missiva? Mary si trova veramente in quel luogo? Sono domande cui James è deciso a trovare una risposta, costi quel che costi, tanto per lui, dalla morte della moglie, nulla ha più significato, nemmeno la vita..
Silent Hill 2 - Immagine 2
James è un po' scosso, ha ricevuto una lettera dalla moglie defunta tre anni prima
Nel suo peregrinare per le strade di Silent Hill, James incontrerà altri individui: una misteriosa bambina che pare sapere più di quanto affermi, una donna in cerca della madre, un goffo ragazzotto e infine Maria, una sosia quasi perfetta della defunta moglie. Cosa ci fanno queste persone in una cittadina infestata da mostri orribili? Che legame hanno con Mary e con quanto sta accadendo a Silent Hill? Quali agghiaccianti risposte troveremo alle nostre domande? E poi c'è la nebbia, questa nebbia che ammanta ogni cosa e trasforma il reale in surreale..
DACCI OGGI IL NOSTRO ORRORE QUOTIDIANO
Silent Hill più che un gioco è un'odissea emotiva
E' il gioco a giocare con noi, con i nostri incubi, con le nostre paure primigenie, con l'incapacità di distinguere fra incubo e realtà. E' un titolo genialmente costruito sfruttando tutti i mezzi linguistici, sia visivi che sonori, in grado di indurre nel giocatore un puro senso di terrore, di angoscia e di minaccia continua. Ogni passo avanti di James è un passo compiuto dal giocatore nell'incertezza, nella paura di scoprire cosa lo attende dietro ad un angolo o dentro una stanza. Ma non si può parlare di questo gioco senza scomodare il cinema
In Silent Hill 2 si trovano gli elementi dei film horror in cui il terrore viene indotto dal sapiente utilizzo del sonoro e dell'alternarsi di luci e ombre. A questi elementi si uniscono i meccanismi del thriller psicologico, dove non è tanto ciò che si vede a terrorizzare lo spettatore, quanto l'attesa dell'orrore "a venire". Basti pensare al già citato Shining a Il Sesto Senso, al recente The Others o a The Blair Witch Project