Un altro appunto va all'implementazione dei danni. Se da un lato fa piacere constatare che le cadute possano provocare danni gravi alla moto ed al pilota, non siamo rimasti altrettanto entusiasti nello scoprire che questi sono calcolati in modo piuttosto arbitrario.
A tal punto che in rovinose cadute ci potremo trovare con danni alla moto tutto sommato contenuti, per poi scoprire che alcuni pezzi a lungo andare si usurano anche nel normale utilizzo di gara, o in semplici uscite del tracciato senza cadere. Poi abbiamo cercato di mettere sotto sforzo motore e cambio con scalate furenti, ma non abbiamo mai notato particolari cedimenti in questo senso.
Allo stesso modo ci sembrava più sensato il comparire di qualche danno nei contatti con le altre moto, invece, finchè non si cade, anche in questo caso non viene segnalato nulla.
Per cadere, invece, il contatto con un avversario dovrà essere piuttosto violento, e questo permissivismo ci è sembrato invece giusto, onde evitare che i micro-tamponamenti, difficili da evitare in giochi come questo, compromettessero ogni gara.
I replay permettono di apprezzare la propria prestazione, ma non è possibile osservare contemporaneamente la telemetria
Al di là della segnalazione di queste indecisioni, va detto che in termini generali SBK '09 come simulazione c'è. E' pienamente soddisfacente, considerato anche l'ambito console in cui si posiziona. Ma i miglioramenti non si riscontrano solo dal lato del gameplay, ma anche da quello tecnico. La parte migliore è sempre quella della rappresentazione di piloti e moto. Queste sono ben dettagliate, in ogni particolare, mentre i piloti offrono una serie di animazioni molto fluide e credibili (tranne qualche situazione limite come le cadute...).
Anche i circuiti sono molto migliorati sia dal punto di vista del dettaglio che della verosimiglianza (nonostante manchi ancora qualche piccolo particolare).
Forse c'è un po' di divario tra la qualità dei mezzi e quella dei circuiti, in particolare per quanto riguarda gli effetti di illuminazione. C'è come un contrasto nella palette di colori che rende quasi vivide le moto ed i piloti, mentre fa apparire un po' più appannati e plasticosi i circuiti (ad esempio Imola). La fluidità comunque è ben ancorata ai 30 fps sia off-line che on-line, e solo raramente concede qualche impercettibile calo o concessione al tearing.
Notevoli invece gli effetti metereologici. In particolare la pioggia crea un colpo d'occhio molto positivo.
Buoni anche i menù di gioco, sia per quanto riguarda i box, dove è possibile controllare le statistiche, modificare l'assetto della moto e persino chiedere consigli al nostro meccanico (che provvederà a settare la moto in base alle nostre indicazioni), sia per quanto riguarda il menù principale, dove tra l'altro è stato allestita l'esposizione della nuova Alfa Mito (per la quale sarà possibile anche sbloccare immagini e filmati). Essendo la Milestone di Milano, non ci sembra difficile immaginare certi contesti commerciali...
Anche sul sonoro il parere è positivo: sorvolando sul ruolo trascurabile delle musiche di contorno, notiamo come i rombi delle moto siano riprodotti con fedeltà rispetto alle controparti originali.
Semmai qualche perplessità ce la suggerisce il livello di calibrazione del sonoro ambientale: ci è parso che non sempre il livello di suono prodotto dagli avversari permettesse di percepire la giusta distanza che ci separava da questi, specie nella fasi più concitate del gioco, con molte moto vicino a noi.
La visuale in prima persona è certamente molto suggestiva, ma altrettanto difficoltosa da utilizzare
Una sfida da rimboccarsi le maniche e sporcarsi di grasso
In quanto a longevità il gioco promette una sfida discreta.
Alle gare veloci, ai singoli week-end di gara ed ovviamente al campionato, si aggiungono una serie di sfide. Queste possono riguardare situazioni di gara particolari, tempi sul giro, o manovre spettacolari da riprodurre. Non sono moltissime, ma offrono una qualche divagazione sul tema tutto sommato stimolante.
Tuttavia è il campionato il nocciolo duro del gioco. Come anticipato, affrontarlo ai massimi livelli di simulazione richiederà impegno e dedizione, rendendo ogni singola sessione importante.
Una volta finito si può riprovare ad un livello di IA superiore, oppure scegliendo una moto meno performante.
Purtroppo queste scelte andranno fatte autonomamente, poiché manca una vera e propria modalità carriera, come in MotoGP '08.
Al gioco in singolo si aggiunge la parte on-line. Qui ci sono gioie e dolori.
Innanzitutto va specificato che si può giocare a partite con un massimo di 8 partecipanti. Non molti considerato il tipo di gioco.
Le sessioni tuttavia si sono rivelate fluide e quasi prive di lag.
Va però ricordato l'effetto pompaggio di cui abbiamo parlato sopra...una questione sorvolabile per alcuni, che la utilizzeranno senza remore, una questione inaccettabile per altri, che potrebbero anche abbandonare l'idea dell'on-line a causa di questa sorta di glitch.
Traendo le conclusioni
SBK '09 è stato affinato in ogni sua componente per renderlo finalmente la simulazione di moto migliore sulla piazza console, senza se e senza ma. Ora che i controlli sono stati affinati, e la sensibilità migliorata, il centauro professionista ha lo strumento ideale per appagare le sue ansie da prestazione. Qualche difetto ancora c'è, che non gli permette di ambire all'accezione di capolavoro, ma visto che i progressi sono tangibili, c'è da ritenersi soddisfatti e speranzosi per il futuro della serie.
Non è un gioco per tutti, inutile nascondere le ambizioni simulative con gli aiuti alla guida. Per coloro che ricercano un gioco più disimpegnato c'è già la serie cugina “MotoGP”, che comunque offre a sua volta un compromesso molto stimolante.
Si può dire quindi che il cerchio è chiuso, e l'ottima strategia di differenziazione di Milestone è completata.
Eccoci ai box, con a fianco il nostro ingegnere pronto a dispensarci consigli utili sull'assetto della moto
Quando si cade la moto non si distrugge, ma i segni delle strisciate si possono notare su carena e tuta
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Non è un gioco per tutti, inutile nascondere le ambizioni simulative con gli aiuti alla guida. Per coloro che ricercano un gioco più disimpegnato c'è già la serie cugina “MotoGP”, che comunque offre a sua volta un compromesso molto stimolante.
Si può dire quindi che il cerchio è chiuso, e l'ottima strategia di differenziazione di Milestone è completata.