Tra i vari difetti di Resident Evil: Nemesis, ce n'è uno tanto banale quanto lampante: l'essere uscito dopo Code Veronica. Fare confronti spesso non è bello, però in questo caso è inevitabile, visto che si parla di due giochi molto simili usciti per la stessa piattaforma a circa tre mesi di distanza l'uno dall'altro. E, purtroppo, questo terzo episodio ne esce con le ossa non dico rotte, ma quantomeno malconce. Mettendo anche per un attimo da parte l'apparato grafico, Nemesis risulta inferiore sia dal punto di vista della storia che dal punto di vista del coinvolgimento. E' pur vero che sono state introdotte delle piacevoli aggiunte (le polveri da sparo, le schivate, i bivi), ma è evidente che i designer le hanno implementate per cercare (disperatamente?) di rendere più vario un gioco dagli schemi oramai obsoleti e sbilanciato pesantemente a favore della componente action e splatter. Analizzandolo invece come gioco a se stante, ha tutte le (solite) caratteristiche per piacere senza dubbio ai fan della serie: molto (ri)giocabile, violentissimo e, a sprazzi, opprimente. Se riuscite a sorvolare sulla scarsa qualità del porting, avete ancora fame di zombie (ehm...) e volete aggiungere altri tasselli alla tormentata storia di Raccoon City, allora fatelo vostro. Altrimenti buttatevi a pesce su Code Veronica o, se l'avete già finito, aspettate pazientemente il quarto episodio, che si spera porterà con se cambiamenti a livello globale ben più ampi, in modo da rinverdire i fasti di una saga di cui non vogliamo che Code Veronica venga ricordato come il classico canto del cigno.