Tiscali

Recensione Prototype 2

Io odio Alex Mercer.
Ferdinando SaggeseDi Ferdinando Saggese (26 aprile 2012)
Creare una nuova proprietà intellettuale è difficile. Trasformare un'idea in una buona idea richiede talento ed un grande impegno, creativo ed economico. È una scommessa, un azzardo necessario quando si sviluppano videogame. Ripetere un grande successo è altrettanto difficile. Sviluppare ciò che funziona tagliando il resto richiede intuito ed una grande capacità, di analisi ed elaborazione. È un rischio e, come tale, non può essere calcolato. Di questi tempi non tutti sono disposti a scommettere, o a rischiare. Fortunatamente non tutti sono tutti. Tre anni fa i ragazzi di Radical Entertainment hanno vinto la scommessa con Prototype, oggi sono pronti a rischiare con Prototype 2.
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Il gioco, un action open world, comincia a bordo di un elicottero che, nel cuore della notte, cerca di raggiungere la città di New York. Seduto nella pancia del velivolo, il sergente dell'esercito James Heller fissa il vuoto. Lo hanno appena reintegrato dopo un brutto esaurimento nervoso. Ha dato di matto alla notizia che il virus Blacklight gli ha portato via moglie e figlia. Sembra guarito, in realtà pensa soltanto a vendicarsi, della Gentek, della Blackwatch e, sopratutto, di Alex Mercer. Giusto il tempo per ricordare tutta la storia e l'elicottero tocca terra, nel più disastroso dei modi. Il famigerato principe degli infetti l'ha abbattuto.

L'obbiettivo è Heller, il motivo un mistero. Accecato dalla rabbia il soldato segue la sua nemesi per le strade deserte della città, ed è qui che viene contagiato. Un istante di distrazione ed il braccio di Mercer gli trafigge il petto, trasformandolo in un mostro. Comincia così una discesa all'inferno, che girone dopo girone lo porterà al cospetto del suo nemico, al cospetto del suo creatore. La storia di Prototype 2 è raccontata da eleganti cutscene che mischiano computer grafica e scene riprese dal vivo. Sono in bianco e nero, se si escludono alcuni dettagli vividamente sottolineati dal colore rosso, e completamente doppiate nella nostra lingua. La trama è semplice, ricca di cliché, ma ha buon ritmo, prende e si fa perdonare qualche piccola incongruenza. L'ambientazione convince meno. New York, ribattezzata New York Zero, è divisa in tre grandi aree, tre isole collegate tra loro da un ponte aereo. La più esterna, la zona verde, non conosce gli orrori del virus Blacklight, quella gialla, fortemente militarizzata, funge da cuscinetto, mentre la zona rossa, l'isola di Manhattan, brulica di infetti. Il problema è che, devastazione a parte, le tre aree si somigliano terribilmente, e sono quasi del tutto assenti quei luoghi simbolo che distinguono la grande mela da altre metropoli americane.
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La sensazione è quella di una città giocattolo, anonima, che non stimola per nulla l'immedesimazione. Muoversi tra i palazzi è comunque divertente. Correre, saltare, scalare, volteggiare tra i grattacieli, ogni azione in Prototype 2 ha il sapore dell'onnipotenza. D'altronde il fulcro della giocabilità è Heller, i suoi poteri. Il più caratteristico è la capacità di assorbire i personaggi non giocanti, per assumerne l'aspetto, ma anche per assimilarne ricordi ed abilità. I soggetti interessanti, quelli da cui imparare qualcosa, non sono tuttavia segnalati sulla mappa, bisogna cercarli, e per farlo torna utile una nuova importante abilità. Lo scanner virale genera un'onda colorata che, diffondendosi nello spazio e tornando all'origine, indica posizione e distanza di un obiettivo, se è osservato e se la sua scomparsa allarmerà chi gli sta attorno. Cerca ed assorbi con discrezione quindi, ma anche distruggi, distruggi tutto e più rumorosamente possibile. Le abilità di Heller sono decine, più o meno devastanti, le possibili combinazioni centinaia. Sono divise in cinque categorie: evoluzioni, poteri, abilità, mutazioni e capacità. Le evoluzioni rappresentano le caratteristiche fisiche del protagonista, salute e velocità massima, capacità di rigenerarsi o di passare inosservato.

I poteri sono armi, figurano in questa categoria gli artigli, i tentacoli e la caratteristica frusta, mentre le abilità raccolgono i livelli raggiunti in ognuno di essi. Le mutazioni forniscono bonus percentuali ad attacco, difesa e movimento, mentre le capacità regolano l'abilità di Heller con veicoli ed armi da fuoco. Interessante il fatto che ogni categoria si sviluppi in maniera differente. I punti esperienza permettono di sbloccare livelli nel menù delle evoluzioni. Le missioni principali di ottenere nuovi poteri, quelle secondarie di migliorare le abilità, mentre l'assorbire determinati personaggi non giocanti di ottenere nuove mutazioni e capacità. Una componente ruolistica ben strutturata, molto profonda, purtroppo limitata da una struttura di gioco che non propone nulla di veramente interessante. Le missioni principali, escludendo un paio di sezioni a bordo di veicoli, seguono sempre lo stesso canovaccio: infiltrati nella base nemica, trova il personaggio chiave, assorbilo, esci o, in alternativa, distruggi tutto. Le quest secondarie consistono quasi esclusivamente nell'intercettare convogli Blackwatch, o nel recuperare informazioni segrete con corsa a checkpoint.
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