Tutte queste discipline, oltre a poter essere affrontate in singole gare organizzate liberamente dal giocatore, sono raccolte all'interno delle due modalità principali, ovvero X-Cross Tournament ed Event Series.
Il primo è un torneo a diagramma ad albero, in cui determinate vittorie in certe competizioni ne sbloccano altre simili, sino ad arrivare alla conquista finale del titolo in ogni categoria.
La serie di eventi invece è una sequela (piuttosto lunga) di prove di vario tipo (comunque sempre tra quelle descritte fino ad ora) in cui si cerca di raggiungere la medaglia (oro, argento, bronzo, come al solito).
Entrambe le modalità si dimostrano longeve ed offrono una sfida duratura anche per merito della possibilità di settare il livello di difficoltà di gara in gara, tra 8 o 9 tra quelli proposti, da beginner in su. Insomma una personalizzazione più che soddisfacente, visto che in alcune categorie primeggiare può rivelarsi ben più facile che in altre.
Abbiamo quindi accertato che la varietà si unisce alla quantità, ora dobbiamo verificare la qualità.
Come già accennato in precedenza, per quanto riguarda il gameplay abbiamo alti e bassi: se da un lato le gare classiche su MX ed ATV risultano ben bilanciate e stimolanti, dall'altro le altre categorie producono risultati discordanti. Mentre si tratta sicuramente di un'alternativa piacevole la gara che si svolge attraverso i Check-Point, oppure quella delle Supermoto, non si può dire altrettanto della modalità Freestyle, dell'Endurocross ed in parte anche dell'Open-Cross.
Presentano una giocabilità mal bilanciata, che non riesce semplicemente a regalare le stesse gratificazioni, joypad alla mano, delle altre discipline.
Prese come semplici varianti sarebbero anche ben accette, il fatto però è che il loro peso nel gioco non è trascurabile e per completarlo al 100% bisognerà passare anche per queste gare concedendo il fianco laddove alla noia altrove alla frustrazione.
Fortunatamente si tratta solamente di una parte del gioco, mentre il resto è pienamente godibile.
La qualità invece dell'impianto tecnico risulta discreta. Se da un lato la profondità visiva è buona e l'impatto generale appare soddisfacente, qualche difetto di pop-up e qualche dettaglio di bassa qualità, come alcune texture, ne abbassano inevitabilmente la valutazione.
Il rag-doll del corpo è buono ma manca totalmente una qualsiasi possibilità di distruzione (o ammaccamento) dei mezzi, così come i solchi lasciati sul tracciato sterrato sono appena accennati. Per entrambe gli aspetti Dirt ci ha dimostrato che si può fare molto di più per avere un risultato spettacolare.
Il reparto audio è di media qualità. Da un lato il sound prodotto dai vari automezzi si presenta vivido, a tratti entusiasmante, dall'altro lato però non c'è differenziazione tra una moto e l'altra e si manifesta soprattutto il difetto del bilanciamento: quando gli avversari ci sono vicini il loro rumore prevale, e si fa fatica a distinguere il rombo della nostra motocicletta.
La colonna sonora invece è accettabile, seppur confinata al classico punk-rock melodico, non particolarmente sofisticato ma tendenzialmente tanto caro ai fan di questa disciplina.
Chiamare a raccolta gli amici
Complessivamente quindi la qualità può dirsi di buon livello, seppur con qualche calo di tono su certi aspetti. Noi stessi siamo rimasti piacevolmente colpiti durante le prime gare per via del gameplay e del contorno tecnico che tutto sommato fa il suo dovere, per poi dover attenuare la gioia durante le gare meno riuscite e ridimensionare la valutazione complessiva.
Valutazione che tiene conto anche dell'ottima componente on-line, priva di difetti tecnici e a sua volta diversificata per soddisfare le esigenze di tutti i corridori. Infatti, accanto alle modalità classiche basate sul semplice principio di chi taglia per primo il traguardo, si affiancano una serie di varianti piuttosto originali con compiti che vanno dall'eliminare gli altri giocatori a suon di scontri violenti al conquistare parti del tracciato prima che lo facciano i nostri avversari. Il problema semmai è il solito: riuscire a reperire un folto numero di amici che si sono procurati un titolo, che tutto sommato è di nicchia, con i quali divertirsi sul LIVE.
A condire il tutto citiamo infine la presenza di qualche nome famoso tra i piloti selezionabili e la possibilità di acquistare parti del mezzo o della tuta per modificare l'aspetto della nostra controparte virtuale.
Insomma, tanta carne al fuoco con cui cibarsi. La qualità non è esagerata ma quanto basta per divertire gli appassionati di fango salti e motori.
12
7,5
Il prodotto della THQ si presenta sul mercato nel tentativo di mixare la formula dei capitoli del passato a degli spunti presi da altri titoli simili. I nomi sono Motorstorm e forse persino TOCA, entrambe chiamati in causa per donare varietà al gioco ed offrire qualcosa in più che le classiche gare di motocross. L'esperimento può dirsi riuscito, ma qualche lacuna permane poiché non tutte le parti del videogame si presentano divertenti. Per fortuna che il carnet delle scelte positive è maggiore di quelle negative, così da poter bilanciare i momenti non troppo esaltanti con un gameplay nel complesso accattivante. Tutti gli appassionati di questa disciplina dovrebbero rimanere soddisfatti da questa proposta, mentre agli altri un periodo di prova rimane consigliabile.



