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Recensione Medal of Honor: Allied Assault

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (28 gennaio 2002)
Medal of Honor: Allied Assault - Immagine 5
Che bel sottomarino: un vero peccato che dobbiamo farlo colare a picco!
REALIZZAZIONE TECNICA
Così come Return To Castle Wolfenstein (fra l'altro anch'esso ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale) anche Medal Of Honor : Allied Assault sfrutta il motore grafico di Quake 3 Team Arena. Ad un anno di distanza dalla sua prima utilizzazione esso comincia a mostrare dei segni di invecchiamento: a differenza del seguito di Wolfenstein, in cui i difetti del motore sono stati ben mascherati e si è trovato il tempo ed il modo di aggiungere il supporto ad alcune funzioni delle schede acceleratrici di ultima generazione (il Truform prima fra tutte), in Allied Assault sono ben visibili effetti di bad-clipping (nemici che morendo giacciono attraverso un muro, armi che rimangono sospese per aria) e un uso esasperato del fogging, atto a diminuire il range visuale per mascherare eventuali difetti grafici, il quale in alcuni livelli, soprattutto quando avrete a che fare con dei cecchini, inficia leggermente la giocabilità in quanto a volte i cecchini vedono voi ma voi non vedete i cecchini. Nonostante ciò la realizzazione grafica del prodotto dei 2015 è di primissimo livello a cominciare dalla ricostruzione storica degli ambienti (fantastico il livello dello sbarco in Normandia che sembra preso direttamente dalla scena iniziale di “Salvate il soldato Ryan” di Spielberg), delle armi e dei costumi dell'epoca che meriterebbero il premio Oscar per la fotografia. In quest'ottica, per raggiungere un alto livello di realismo, è condivisibile le scelta di evitare il ricorso alle mutilazioni sanguinolente tipiche degli shooter attuali, in quanto, secondo quanto riportato dai 2015, i nazisti indossavano talmente tanti indumenti che era impossibile vedere il sangue delle ferite attraverso le divise.
Un appunto si può muovere alle animazioni dei nemici (soprattutto quando vengono colpiti), che sono un po' povere di frames. Ottimi invece i filmati che introducono le missioni fungendo da fase di briefing: ben realizzati, essi contribuiscono ad arricchire la trama, che altrimenti sarebbe troppo slegata.
Un po' carente dal punto di vista grafico, Allied Assault, fa del sonoro uno dei suoi punti di maggior forza. Ogni arma ha il suo effetto caratteristico ed è possibile distinguere le armi usate dai nemici più ascoltando il loro rumore che vedendole; i nemici parlano tra loro (in tedesco) ed inoltre gli effetti cambiano di intensità a seconda della distanza della fonte che li emette, donando un alto grado di realismo alla realizzazione. Sono inoltre supportate (come in tutti gli fps di ultima concezione) le configurazioni multispeaker (sia a 4 canali che a 6 canali surround) ed è presente un'opzione che permette di ottimizzare i suoni per coloro che volessero utilizzare le cuffie.
Le musiche, di altissima qualità, svolgono un aspetto importante sottolineando, come una colonna sonora cinematografica, i momenti di maggior tensione ed i momenti in cui è l'azione a farla da padrona e ricostruendo perfettamente l'atmosfera epica tipica dell'ambientazione del gioco.
Medal of Honor: Allied Assault - Immagine 6
Il soldatino ci crede un suo superiore e ci fa passare.
Medal of Honor: Allied Assault - Immagine 7
Ci prepariamo allo sbarco di Omaha Beach. La situazione non sembra delle migliori...
Medal of Honor: Allied Assault - Immagine 8
...ma qualcun altro stà anche peggio!
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