Anche dal punto di vista prettamente tecnico Battlegrounds non riesce a brillare. Graficamente ci troviamo di fronte ad alti e bassi. Le arene sono piuttosto scarne in quanto a dettaglio e inoltre non è possibile interagire in alcun modo con esse. I modelli poligonali dei personaggi e delle creature sono discreti nonostante non possano contare su un numero esagerato di poligoni. Riescono a convincere gli effetti grafici che scaturiscono dall'uso di stregonerie e incantesimi. Nella norma in tutto e per tutto il commento audio. Agli effetti sonori discreti si contrappone il noioso parlato che sottolinea l'uso delle magie durante le battaglie. Sono invece orecchiabili le musiche di stampo fantasy.
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Magic, il gioco di carte, è complessivamente un gioco interessante, divertente e con una elevata profondità. Profondità che necessità però dei giusti tempi: non per nulla la sua struttura a turni consente di elaborare in tutta calma la mossa successiva. Battlegrounds snatura lo spirito del gioco originale proponendo, in definitiva, una sorta di combattimento uno contro uno in tempo reale nel quale molto spesso emerge e vince chi preme più velocemente i tasti del joypad: perdere “troppo” tempo per ponderare attentamente la mossa successiva equivale a subire parecchi danni. Anche slegandolo dal gioco di carte da cui prende il nome e valutandolo per i propri contenuti ludici Battlegrounds non riesce a brillare; non ci sono reali motivazioni per proseguire nel gioco principale se non scoprire le nuove creature e i nuovi incantesimi da utilizzare in multiplayer. Nonostante questo, il gioco potrebbe ritagliarsi una fetta di estimatori tra coloro che apprezzano l'immediatezza a discapito della profondità. I fan di Magic guardino altrove: non è questo il videogame che aspettavano con impazienza.



