Nonostante la trama principale si prolunghi per sole 9 missioni dalla durata media di 15 minuti a testa, ognuna di esse potrà essere rigiocata non solo per essere ripulita di ogni suo segreto o per vincere le centinaia di medagliette extra, ma anche e soprattutto per cimentarsi in loro nuove versioni alternative e ben più ostiche. Una volta completato il contratto originario, infatti, verranno sbloccate tre nuove missioni secondarie all'interno dello stesso, denominate Precisione, Infiltrazione e Distruzione. Come lasciano intuire i nomi stessi, altro non sono che varianti più "limitate" della missione appena conclusa. Precisione, ad esempio, ci costringe spesso a rifare l'intero livello con uno strettissimo tempo limite, totalizzando un certo numero di colpi alla testa e per di più imbracciando un'arma che ci viene imposta dalla CPU.
Infiltrazione è, ovviamente, la traduzione più "Fisheriana" di tutte. Nella maggior parte dei casi, bisognerà equipaggiarsi di armi silenziate e trovare un modo a prova di bomba per superare gli strettissimi controlli avversari senza mai destar sospetti. Distruzione, invece, è un po' quella modalità che fa tirare un sospiro di sollievo dopo essere stato costretto per ore a ripetere le stesse sezioni in stealth con poco successo. Si usano lanciamissili, si chiamano attacchi aerei, si fanno esplodere tante belle cose e, nella stragrande maggioranza dei casi, si cerca di creare il caos più grande possibile. Ironia della sorte, sono proprio queste variazioni al tema a regalare un'iniezione di longevità alla campagna in singolo, con un timer che adesso ci segna circa 30 ore volate via senza accenni di noia. Tra l'altro, non dimentichiamo come Guerrilla abbia promesso numerosi DLC gratuiti ed un supporto continuo dopo il lancio nei negozi.
Qualche parola la vorremmo spendere anche sulle caratteristiche uniche di PSVita e su come siano state sfruttate in questo titolo. Nonostante non ci sia traccia dell'accelerometro, gli schermi touch (sia posteriore che anteriore) vengono chiamati spesso in causa, seppur senza troppa esagerazione. Alla fine, parliamo di scorrere il dito nella direzione corretta durante un assalto corpo a corpo, dello zoom del mirino del fucile di precisione o della risoluzione degli enigmi di hackeraggio delle porte.
Del multiplayer, invece, ve ne abbiamo già parlato nel nostro speciale di qualche giorno fa. Anche lì abbiamo speso tante belle parole ma, per chi se lo fosse perso, facciamo un rapido riassunto. Mercenary supporta partite in rete fino ad 8 giocatori contemporaneamente. 8 giocatori, 6 mappe e 3 modalità diverse. Il tutto è molto stabile, le mappe varie e le modalità - sebbene un po' classiche - funzionano egregiamente. Ovviamente reiteriamo gli stessi dubbi avuti in fase di anteprima: un sistema di respawn troppo "casuale", un'equilibrio tra le varie armi non perfettissimo e una possibile carenza di utenti da sfidare, vista la poca diffusione della console. Ma questi sono problemi che potrebbero benissimo essere smentiti col tempo.
Dulcis in fundo, il comparto tecnico. Anche qui, nel corso dei mesi, abbiamo speso righe e righe di elogio verso questo comparto audio-visivo che spesso e volentieri faceva il verso ai mostri sacri su console casalinghe. Ovviamente, lo schermo piccolo aiuta a nascondere numerose magagne, come delle texture non chissà quanto definite, ma possiamo assicurarvi che l'impatto generale, soprattutto in singolo, è da lasciare a bocca aperta. Ambientazioni vaste, aperte, non lineari e poligonalmente complesse, panorami da mozzare il fiato, effetti di fumo e luce curatissimi, frame-rate stabile. Nel complesso, sembra di trovarsi di fronte a un Killzone su PS3, che già a sua volta è uno dei punti tecnici più alti raggiunti in ambito console. Prova superata a pieni voti, quindi, assolutamente. Così come è superata a piena voti anche la prova del comparto acustico. Una volta equipaggiate le nostre care cuffie, si viene immediatamente catapultati in un mondo di effetti realistici come non mai. L'immersione è totale, anche e soprattutto grazie alle egregie colonne sonore che, in modo molto intelligente, accompagnano l'azione e i suoi ritmi. Forse si poteva fare di più sul doppiaggio in italiano ma, in fin dei conti, non possiamo considerarlo come vero e proprio difetto.
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Vero, forse abbiamo speso fin troppe parole su un gioco il cui commento finale poteva benissimo essere riassunto in pochi, semplici concetti: Killzone Mercenary è un titolo grandioso, sicuramente il miglior FPS presente su PSVita e un must-have per i fans della saga. E' divertente, è vario, offre svariate decine di ore di contenuti secondari con cui divertirsi in singolo e centinaia di ore potenziali con cui tenersi occupati in multiplayer. È appagante e aperto ad ogni tipo di giocatore, da quello più tattico a quello più istintivo, è spettacolare e davvero pieno di possibilità. In più, ha un comparto audio-visivo senza precedenti, su console portatile. Se avesse avuto una storia principale all'altezza, oltre che lunga almeno il doppio, il voto sarebbe stato indubbiamente più alto. Purtroppo, quando ci si ritrova davanti ad un prodotto così curato, giungere ad un inatteso "The End" in sole 3 ore non può non lasciare un fortissimo amaro in bocca. Una grande occasione sprecata, ma snobbarla solo per questo è da folli.



