Tiscali

Recensione Heretic 2

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Dopo aver appurato che le lezioni di Kung fu hanno effettivamente giovato alla già carismatica personalità del nostro barbuto caporedattore, mi sono convinto che forse vale la pena di spendere due parole in più riguardo questo titolo, un po' particolare e un po' sui generis, che pur non caratterizzato a prima vista da modifiche o novità di rilievo porta una ventata di aria fresca nel panorama degli action-game, saturo di Shooter 3D
Heretic 2 - Immagine 1
Delizioso scorcio paesaggistico della città. Potete notare la pavimentazione a sampietrini, l'effetto di luce della lanterna appesa, lo schizzo di sangue sull'insegna della taverna, e il mezzo zombie che viene a darmi il benvenuto.
In effetti, l'unica novità è rappresentata dall'uso anomalo e abbastanza originale che la Raven ha fatto del motore di Quake II: dopo Sin  e Half Life  (a proposito, ne avete letto le rispettive recensioni?), e in attesa (per dirne uno) di Daikatana , anche Heretic II si avvale di una versione enhanced di questo versatile engine 3D, con una sostanziale novità. Questa volta, infatti, il punto di vista non sono gli occhi del protagonista: il gioco non è in soggettiva, bensì in terza persona, attraverso una telecamera posta alle spalle del nostro eroe, Corvus, in posizione leggermente rialzata, un po' alla Tomb Raider insomma
A dirla tutta, la visuale in terza persona per Quake II non è una novità assoluta: come quanti di voi giocano al capolavoro della Id in multiplayer assiduamente sapranno, già da un po' esiste un collaudato sistema di chase camera variamente posizionabili e configurabili per seguire partite già in corso, ed esiste pure un Mod che lo sfrutta ampiamente ("mod" sta per "modification", nome con cui si accomunano le varie modalità di gioco nate per Q2 oltre al deathmatch classico -per ulteriori informazioni consultate la Reserved Quake Area del Comm Center)
Il merito della Raven è di aver saputo sfruttare questo aspetto, se vogliamo accessorio, per inventarsi una struttura di gioco diversa, che esce dagli schemi tipici dello sparatutto 3D, che strizza un occhio alla signorina Lara Croft pur proponendo uno stile e un tipo di azione sostanzialmente diverso
Se si volesse categorizzare Heretic II, quindi, si dovrebbe dire che è a metà tra Quake 2 e Tomb Raider, ma tale definizione per quanto ineccepibile e inevitabile, non vuol dire in effetti nulla e non spiega per nulla la natura del gioco. Non è facile da spiegare, ma è proprio il "sapore" di Heretic II a diversificarlo da entrambi i generi: stiamo parlando qui di un action-game che si può facilmente ricondurre ai vecchi shot-em-up a scorrimento che oramai rappresentano una reliquia d'altri tempi. La commistione dello "spara-a-tutto-quello-che-si-muove" e di salti, acrobazie, l'appendersi a pareti, funi, e dell'esplorazione genera un divertimento frizzante, un desiderio di giocare, di andare avanti, un'azione che "prende" e invoglia
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