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Recensione GT Concept 2002 Tokyo-Geneva

Giuseppe SchirruDi Giuseppe Schirru (23 luglio 2002)
GT Concept 2002 Tokyo-Geneva - Immagine 22
Altra annotazione d'obbligo è da fare per quanto riguarda un fattore che ha accomunato tutti e tre i predecessori, ovvero l'assenza dei danni, e inoltre, si riscontra anche l'assenza degli effetti dinamici di lucentezza della carrozzeria (per inciso non si sporca), e quindi anche l'assenza dell'autolavaggio. Per il resto bisogna affermare a gran voce che le ricostruzioni delle auto sono in tutto e per tutto identiche alle controparti reali, anche nei più piccoli particolari.

Pollice verso, invece è d'obbligo per quanto riguarda la longevità. Purtroppo il titolo in questione è carente, sia di modalità che di tornei succosi, altro fattore di successo della serie di GT. L'assenza poi del denaro da raccogliere, toglie tonnellate di mordente alla sfida, che si riduce a una mera ricerca del primo posto a tutti i costi. Come già detto in precedenza, anche il principale fattore distintivo del gioco è stato mal reso; infatti delle quasi cento auto alla fine ne useremo soltanto una decina, mentre le altre, magari anche dalla linea e dal design accattivante, ma dalle prestazioni inferiori, rimarranno inutilizzate sino ad eventuali partite in multiplayer, auto che vanno mostrate agli amici, ma il cui utilizzo è pressoché inutile nella partita singola.

Infine descriviamo il sonoro, che è in tutto e per tutto identico a quello di GT3. I rombi dei motori sono tutti ben caratterizzati, e gli effetti di sottofondo sono ne più ne meno quelli che abbiamo udito anche nel terzo capitolo. Per carità non è poco, vista la qualità che li contraddistingue, ma pur sempre sono gli stessi senza nessuna modifica. La colonna sonora, che era logico pensare sarebbe stata cambiata, è invece la stessa del gioco uscito quasi un anno fa, con artisti del calibro di Feeder e Ash.
In definitiva, più che un vero e proprio gioco siamo di fronte ad una passerella, ad una carrellata di auto nuove e di prototipi. La magnificenza grafica non riesce però a sopperire alle evidenti carenze nelle modalità di gioco che influenzano negativamente e condizionano irrimediabilmente anche la longevità.
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Secondo me GT è un prodotto parecchio strano, e varrebbe dire che tutto andrebbe valutato secondo una determinata prospettiva. Parliamoci chiaro: si potrebbe tranquillamente insinuare che questo è un prodotto tecnicamente ineccepibile, divertente e più immediato rispetto a gran turismo 3, oppure, in controtendenza, si potrebbe insinuare che è troppo corto, poco avvincente e con poche modalità, per competere col fratello maggiore. Ancora si potrebbe dire che non vivendo in simbiosi, questo debba essere considerato come una versione “light”, con una struttura di gioco semplificata, il tutto a favore di un gameplay più semplice e immediato, e in un certo senso più accessibile ai più.

Di considerazioni quindi se ne potrebbero fare a bizzeffe, appare quindi anche difficile sputare sentenze. Io la penso così: nonostante qualche piccolo problemuccio che si tira dietro, questo GTC2002 vale la pena di essere giocato. Di certo non potrete fare nessuna derapata incredibile, superare qualche vostro amico con manovre da film o fare salti mortali o cose fuori di testa, ma in fondo è bello così, è reale.
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A detta degli sviluppatori, occorrono un centinaio di ore di gioco per completare GT3 e una trentina per questo GTC2002: sinceramente siamo riusciti a vedere praticamente tutto con 15 ore di gioco scarse, il che la dice lunga sull'effettiva longevità del titolo. Non nego che tutto questa mi da il senso di “fiera delle buone intenzioni”. A che mi riferisco? Bè, a un prodotto che si limita a qualche miglioria riguardante il reparto grafico rispetto al fratello maggiore GT3, che sfrutta piste già viste nei precedenti episodi, che ha lo stesso identico sonoro e che è afflitto da una longevità decisamente inferiore rispetto a quella di GT3.
A dover di cronaca sono comunque tutt'altro che pochi i pregi che caratterizzano quest'ultima produzione Polyphony, primi tra tutti una realizzazione tecnica incredibile, un modello di guida divertente e immediato, sicuramente il migliore in circolazione, e una vena simulativa incredibile.
E allora forse è meglio considerare questo CTC2002 così: una sublime espressione artistica del mondo dei motori, una versione light del simulatore di guida per antonomasia, e un gustoso antipasto prima di GT4.
Da tener conto che il titolo è venduto al prezzo di 39 euro. Di killer application non si tratta, ma pur sempre un bel gioco è. Se amate GT3 alla follia, accaparratevelo, se non avete il capolavoro Polyphony, comprate quello e lasciate questo sullo scaffale.
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