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Recensione Ghost Hunter

Andrea CaniDi Andrea Cani (16 dicembre 2003)
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Dopo la preview apparsa sulle nostre pagine un paio di settimane or sono, è giunto il momento di esaminare nel dettaglio il nuovo lavoro dei ragazzi di Studio Cambridge, gruppo di programmatori che opera sotto l'ala protettrice di Sony Europe, e già creatori, nel recente passato, del discusso Primal. Il protagonista della nuova avventura targata Sony si chiama Lazarus Jones, ed è un poliziotto appena arruolato tra le fila della squadra omicidi di Detroit. Un poliziotto alquanto sfortunato a raccontarla tutta. Durante il suo primo giorno di lavoro a fianco di Anna Steele (la veterana della coppia), succedono degli eventi a dir poco straordinari. I due, mandati ad investigare su una strana serie di omicidi avvenuti in una vecchia scuola da tempo abbandonata, si separano per velocizzare il corso delle indagini. Ma mentre Lazarus è intento ad indagare nei sotterranei, fa la scoperta di un bizzarro marchingegno e libera involontariamente (ma sì, insomma... per quanto si possa ritenere involontaria la pressione di un pulsante rosso grande come un cocomero) un'orda di fantasmi imprigionati all'interno di quello che si poteva ritenere, col senno di poi, un meccanismo di contenimento.
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I fantasmi, oramai liberi, si disperdono in ogni direzione, e nella confusione generale uno degli spettri (un fantasma dalle fattezze decisamente femminee di nome Astrale) si fonde con Lazarus, “donandogli” la capacità di vedere ciò che i normali esseri umani non possono percepire. Nel frattempo, un fantasma brutto e cattivo, ma nel contempo affascinante (ricorda un certo Vigo il Carpazio) chiamato Hawksmoor, si impossessa di Anna Steele. Lazarus viene subito contattato da una sorta di entità digitale che gli da istruzioni per sistemare il danno che lui stesso ha appena causato. Ed è chiaro che il compito che dovrà portare a termine suo malgrado, sarà quello di catturare i fantasmi “evasi” facendo uso del particolare equipaggiamento che gli viene messo a disposizione.

Ghost Hunter è, in buona sostanza, un action game in terza persona difficilmente etichettabile come classico esempio di survival horror. Nel corso del gioco si vengono a creare tutta una serie di situazioni che trasmettono al giocatore sensazioni quali meraviglia e tensione, piuttosto che paura e angoscia alle quali siamo avvezzi fin dai tempi di Resident Evil. Le meccaniche di gioco sono prevalentemente incentrate sull'azione e sui numerosi scontri a fuoco con le varie entità che dovremo catturare; il classico scontro prevede l'indebolimento del fantasma a suon di colpi e l'imprigionamento dello stesso con l'ausilio della granata di contenimento. Non mancano gli elementi di esplorazione, gli elementi stealth, e qualche semplice puzzle da risolvere di quando in quando. Il controllo del personaggio viene illustrato nelle prime fasi del gioco con una sorta di tutorial “on the road”. Il movimento è affidato, come di consueto, al joystick analogico sinistro, mentre al destro è assegnata la regolazione della telecamera. Il tasto X ha il compito di eseguire azioni predeterminate, come salire scale, arrampicarsi, e via dicendo, in corrispondenza di oggetti o elementi di fondale predefiniti, il tasto triangolo permette di entrare in una visuale in prima persona, utile in special modo durante i combattimenti, mentre con i tasti restanti si può gestire l'armamentario: R1 per sparare con l'arma principale, R2 per lanciare la granata, L1 per cambiare arma ed L2 per spostare il mirino indipendentemente dal movimento del corpo. Nelle fasi iniziali del gioco, oltre alla pistola di ordinanza che abbiamo fin da subito, ci vengono consegnati una sorta di fucile al plasma e una granata di contenimento, necessaria per imprigionare i fantasmi una volta indeboliti con una buona raffica di colpi.
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