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Recensione Fallout 3

La vita post-nucleare secondo Bethesda!
Fabio Fundoni Di Fabio Fundoni(29 ottobre 2008)
Il background è stato curato sin nei minimi dettagli, ricreando situazioni verosimili, in cui è possibile vedere schegge di follia dovute alla deriva della razza umana, accanto a timidi tentativi di ricreare un barlume di organizzazione e civiltà. E' da notare come sia sempre presente lo stile capace di contrassegnare gli episodi precedenti di Fallout, dove non si punta a rappresentare il futuro di una società simile alla nostra, ma a pennellare un mondo dove stile e moda sono rimasti ancorati al gusto degli anni '40. Edifici, musica, suppellettili, abiti, manifesti, tutto concorre a ricreare ambientazioni dove compaiono tecnologie avanzate applicate al gusto che ancora oggi possiamo ritrovare nei romanzi di Orson Welles. La scelta si rivela ancora una volta suggestiva, mescolando ironia e gusto retrò, in un connubio capace di trasmettere lo stacco temporale che effettivamente potremmo ad oggi immaginare di vedere, osservando la terra tra 300 anni.
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Ve lo avevo detto di colpire alla testa!
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Queste mucche sono dotate di due teste. Potenza dell'Atomo!
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Questi robot vagano senza meta praticamente in ogni zona del mondo
Oggi si mangia bistecca di ratto
Durante lo svolgimento del gioco, saremo impegnati a risolvere le varie missioni che ci verranno proposte di volta in volta che parleremo con i sopravvissuti, il tutto a margine della missione principale, che rimarrà appunto basata sulla fuga di nostro padre. Rapportarci con i personaggi non giocanti, sarà un punto decisamente importante della nostra esperienza ludica. Durante le sessioni di dialogo avremo a disposizione una gamma più o meno vasta di risposte possibili, che ci permetteranno di mostrarci amichevoli o persino offensivi verso il nostro interlocutore. Logicamente, in base a come ci comporteremo, saremo trattati più o meno educatamente, cosa che si rifletterà sulla possibilità di ottenere informazioni o aiuti con la gentilezza o con le minacce. In base alle nostre skill, potremmo persino avere accesso ad alcune frasi che ci permetteranno di convincere chi ci si parerà davanti riguardo a svariati argomenti. Utilizzare queste “forzature” sarà un'opzione da vagliare singolarmente visto che, qualora il nostro tentativo fallisse, potremmo precluderci definitivamente i rapporti con il personaggio in questione.

In un ambiente tanto inospitale, era impossibile non attendersi un'ampia gamma di combattimenti. Avremo infatti, molto di frequente, la possibilità di incrociare le armi con avversari di ogni tipo, partendo da pericolosi insetti sino a mastodontici supermutanti. E' disponibile un'ingente arsenale, che comprende sia i classici coltelli che le più devastanti armi da fuoco, con la possibilità di una certa customizzazione. Una volta incontrato un nemico, potremo mettere il gioco in pausa e osservarlo in tutta la sua fisicità. Grazie al Pip-Boy, riusciremo a vedere con che probabilità saremo in grado di colpirne i vari arti, decidendo così dove indirizzare i nostri colpi. A nostra disposizione vi saranno i Punti Azione, i quali saranno spendibili nei vari attacchi che decideremo di portare a termine. Ad esempio, per rallentare un grosso mutante che ci starà correndo contro, potremo provare a mirare alle sue gambe per limitarne la mobilità e, una volta gambizzato, ucciderlo in tutta calma. Qualora dovessimo finire i Punti Azione, saremo comunque in grado di difenderci, sparando in tempo reale come in un qualsiasi FPS, in attesa che la nostra riserva di PA si ricarichi.
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Scegliete bene cosa dire, ogni frase potrebbe avere ripercussioni serie sulla vostra avventura!
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non sarà bello, ma vi assicuro che il barista è simpatico!
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I mutanti sono una delle nostre nemesi peggiori.
Il combat system si è rivelato una piacevole unione della vena strategia di Fallout 1 & 2 con i combattimenti più votati all'azione del moderno Oblivion, risultando anche ben bilanciato per quanto riguarda il livello di difficoltà. E' comunque da segnalare come molto spesso sarà impossibile esimersi dal battersi, visto che tanti avversari ci punteranno, come missili a ricerca, anche da distanze considerevoli, impedendoci di trovare “vie alternative” alla forza bruta.
D'altro canto, per sostenere al meglio i vari scontri, potremo fare ampio uso delle sostanze che recupereremo durante il nostro viaggio, avendo accesso a medicine, alcool e persino droghe. Tutto però avrà una doppia valenza, come ad'esempio l'uso delle riserve d'acqua: una buona sorsata da una fonte potrebbe ristorarci a dovere, ma di sovente ci toccherà fare i conti con le radiazioni che moltissime falde rilasceranno nel nostro fisico, dandoci così un beneficio immediato ma la necessità di decontaminarci a caro prezzo dai pochi dottori sparsi per il mondo.

Plutonio e uranio come se piovessero
Tecnicamente, negli studi della Bethesda, si è logicamente deciso di basare il proprio lavoro su quanto già realizzato per The Elder Scrolls IV: Oblivion, mettendone comunque in atto un certo miglioramento. L'impatto visivo è di grande valore, offrendo ambientazioni molto curate e vaste, in cui si muovono modelli poligonali di ottima fattura (soprattutto per quanto riguarda le figure di maggior spicco). Il motore grafico muove moltissimi elementi, mostrando solo sporadicamente alcune incertezze, che vanno ad aggiungersi ad alcune texture sotto tono e ad un pacchetto di animazioni non troppo fluide per il protagonista, in quel che è la visuale in terza persona. Ci sentiamo comunque di sottolineare come questi difetti siano da considerarsi una parte secondaria rispetto all'enorme impegno profuso per portare sullo schermo la devastazione dell'anno 2277, resa con ottima dovizia di particolari, nonostante qualche elemento faccia apparizione qualche volta di troppo. Allo stesso modo è apprezzabile il sonoro, basato su musiche d'atmosfera e un'ampia varietà di voci ed effetti, create ad arte per immedesimare maggiormente l'utente in quel che deve essere un universo spesso semi-disabitato. In alcuni punti della mappa, saremo poi in grado di captare le onde delle poche stazioni radio ancora funzionanti, anch'esse riprodotte seguendo il già citato stile anni '40.

Per quanto riguarda la longevità, ci teniamo a sottolineare che, l'anima di Fallout 3, è principalmente affine al giocatore alla ricerca di un'esperienza non frettolosa, ma incline all'esplorazione e alla sete di scoperta. Indossare i paraocchi e dirigersi dritti verso i luoghi della quest principale, significa voltare le spalle ad un mondo ricco di vita e brulicante di fatti da sviscerare. Intorno a noi si muovono persone con la propria storia da raccontare, i quali non si limiteranno a fornirci informazioni, ma vivranno le proprie vite, come potremo osservare guardandoli durante i vari momenti della giornata. Come se non bastasse, mantenendo un diverso approccio, potremo sbloccare nuovi eventi, anche in base alla diversa impostazione delle nostre skill. Sono poi disponibili diversi finali, dando al titolo in esame la valenza di un prodotto capace di non esaurirsi una volta portato a termine, ma di donare nuovi stimoli per ricominciarlo da capo e scoprirne nuove sfaccettature. Possiamo senza dubbio dire che Fallout 3 è un titolo come pochi se ne vedono, capace di appassionare e divertire grazie alle proprie peculiarità, al di là dell'altisonante nome che porta e che comunque per la terza volta, si inserisce nella lista del videogame di qualità.
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Le percentuali di successo indicano chiaramente dove conviene colpire
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Saremo pronti per affrontare il mondo esterno?
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Molte informazioni utili saranno rintracciabili solo grazie a questi terminali
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Bethesda scende in cattedra e porta a compimento uno dei lavori più attesi dalla comunità videoludica. Fallout 3 non si accontenta né di scimmiottare i suoi illustri predecessori, né di sfruttare il proprio altisonante nome per una pura operazione di marketing. Quel che viene messo in mano al giocatore è un prodotto con tutti i crismi del caso, capace di recuperare l'atmosfera resa famosa dall'ormai scomparsa Black Isle e di realizzare un gameplay ibrido, tra strategia e azione, senza per questo risultare insipido. In una rappresentazione verosimigliante di un futuro post-nucleare, possiamo assistere alla progressiva crescita del nostro alter ego, in parallelo alla scoperta di quel che rimane del mondo fuori dal Vault. Decine di quest e possibilità di scelta condiscono un già saporito banchetto, fatto di una buona base tecnica e una regia a cavallo tra le tragedie dei singoli sopravvissuti e gli sconfinati spazi che si offrono ai nostri occhi. Non dimentichiamo qualche animazione poco ispirata e alcuni difetti grafici, ma non si deve nemmeno commettere l'errore di scordare quanto di buono vi sia attorno. Fallout 3 è un'esperienza da vivere e godere nell'esplorazione di ogni suo poligono, in una evoluzione più che apprezzabile di un brand che ha fatto storia.
voto grafica8,5
voto sonoro8,5
voto gameplay8,5
voto durata9