Tiscali

Recensione Fallout 3

La vita post-nucleare secondo Bethesda!
Fabio FundoniDi Fabio Fundoni (29 ottobre 2008)
Una culla di cemento e metallo
Uno dei momenti più importanti della vita di ogni ragazzo, è quello in cui si deve abbandonare la casa paterna per affrontare con le proprie forze il mondo esterno. Situazione ancor più problematica si pone invece davanti al protagonista di Fallout 3, ultima fatica del team Bethesda, basata sull'acquisita proprietà intellettuale di una delle saghe più osannate della storia dei videogame. Il nostro eroe si trova infatti nel Vault 101, uno dei bunker sotterranei costruiti nel 2077 per rifugiare la popolazione americana durante la terribile guerra nucleare, causa del collasso mondiale. Ci troviamo ormai nel 2277, indossando i panni di un qualsiasi ragazzo del Vault, la cui realtà è ormai rinchiusa in ciò che si presenta come una confortevole prigione d'acciaio, dove ogni bisogno degli abitanti è soddisfatto in quella che si presenta come una caricatura della vita conosciuta dalle generazioni passate. Lavoro, tempo libero, studio, amori, tutto è regolato dalla ferrea disciplina studiata dei vertici della Vault-Tec, industria para-governativa intrisa di una propaganda smaccatamente nazionalista.
Fallout 3 - Immagine 1
La desolazione regna sovrana... difficile attendersi altro dopo una guerra nucleare!
Fallout 3 - Immagine 2
Gli androidi sono decisamente fastidiosi...
Fallout 3 - Immagine 3
Le armi sono presenti un grandre varietà, l'importante sarà imparare ad usarle a dovere.
Nessuno però si sognerebbe di ribellarsi al sistema vigente, visto che l'alternativa alla “bambagia artificiale” è l'uscire in superficie, dove radiazioni e distruzione sono la sola compagnia di chi non ha avuto la fortuna di trovare rifugio nei Vault. I binari della nostra esistenza sembrano esserci marcati chiaramente di fronte, tra compleanni e indottrinamenti di vario genere. Quantomeno finchè il nostro debole castello di carte crolla in un sol momento, con la scoperta che nostro padre, stimato membro della comunità scientifica sopravvissuta, ha di sua spontanea volontà deciso (non senza provocare un certo trambusto) di abbandonare la sicurezza del rifugio per uscire alla luce del sole, senza nemmeno svelarci i motivi della sua scelta. Sconvolti dall'accaduto, non ci rimane che sfidare a nostra volta la sorte, affrontando  tutto quello che, sino a pochi attimi prima, sembrava solo un inferno talmente estemporaneo da essere quasi irreale. Inesperti, male armati, spauriti, ma non per questo incapaci di sfidare l'ignoto per ritrovare il nostro unico legame famigliare.

Questo è l'incipit di Fallout 3, ambizioso progetto nato dalla voglia della Bethesda Softworks di scrivere un nuovo capitolo dell'epopea tanto cara a tutti gli appassionati di giochi di ruolo e non. Il team di sviluppo, famoso in questi ultimi anni per il celeberrimo The Elder Scrolls IV: Oblivion, raccoglie il guanto di sfida legato al riportare in auge un brand iniziato nel 1997, portato di sovente come metro di paragone per i titoli con velleità ruolistiche. Logicamente, alla Bethesda non si è pensato a compiere un semplice restyling dei prodotti originali, ma si è puntato sulla modernizzazione basata sui propri prodotti di successo, la cui ultima incarnazione è appunto Oblivion. Saltiamo dunque da una visuale di gioco isometrica alla possibilità di scegliere tra una telecamera in prima persona ed una posta alle nostre spalle. Un uomo qualsiasi, non certo un “superman”, in un ambiente sconosciuto e inospitale, ancorato unicamente alla propria capacità di sopravvivere imparando a sfruttare al meglio ogni occasione, apprendendo dai propri errori e dalle esperienze vissute. Combattimenti, utilizzo di molte abilità, rapportarsi con tantissimi personaggi non giocanti, necessità di compiere scelte anche moralmente difficili, tutto questo è Fallout 3!

“Un'abbronzatura atomica...”
Uscire in superficie è un'azione che sembra volerci annunciare quello che ci aspetterà durante la nostra avventura. Davanti a noi si para una distesa fatta di macerie e terra ormai deserta, arsa dal sole e dalle radiazioni, incessante ricordo dell'olocausto nucleare. Siamo così introdotti in quella che si può considerare come una delle filosofie dominanti del gioco, cioè quella dell'esplorazione. Il filone principale della nostra storia ci imporrebbe di fiondarci alla ricerca di informazioni sul nostro genitore ma basta muovere lo sguardo intorno a noi per capire che la carne al fuoco disponibile è decisamente tantissima.
Fallout 3 - Immagine 4
La situazione non è delle migliori! I danni alla testa portano da una situazione di confusione molto pericolosa
Fallout 3 - Immagine 5
Le città che incontreremo, saranno quasi tutte in queste condizioni... chiamate un buon falegname!
Fallout 3 - Immagine 6
Qualcosa mi dice che le troppe radiazioni fanno male...
Grazie al nostro Pip-Boy 3000, un computer da polso distintivo degli abitanti del Vault, possiamo immediatamente osservare la morfologia delle zone circostanti. Il territorio rappresentato è estremamente vasto, promettendo la presenza di decine di luoghi da visitare, i quali verranno visualizzati sulla mappa solo una volta che vi avremo messo materialmente piede. Scorrendo rapidamente tutte le opzioni del nostro Pip-Boy, avremo una rapida visuale di tutte le nostre caratteristiche e degli oggetti a nostra disposizione. Intelligentemente, per la creazione del nostro personaggio, si è deciso di dedicare ad hoc alcune sezioni interne al Vault, in cui si intrecciano le basi della trama e un tutorial decisamente utile ai fini del gioco.

La mole di dati a cui saremo esposti è ingente, ma dopo alcune ore non faremo più fatica a districarci nei vari menù. Oltre alle opzioni meramente visive (gestite da un ottimo editor), alla base delle nostre azioni vi saranno le classiche qualità psicofisiche (forza, carisma etc.), unite ad una folta lista di skill, che vanno dall'uso delle varie armi all'abilità di riparare oggetti, curare le ferite, scassinare serrature e molto altro ancora. Oltre a queste, sono presenti ulteriori qualità, ognuna delle quali si rifletterà nelle nostre capacità di sopravvivere al meglio nelle avventure che affronteremo. Oltre ai punti che potremo suddividere tra queste, durante le prime battute del gioco, avremo l'occasione di compiere nuove scelte ogni volta che saliremo di livello, portando a buon fine le nostre peripezie. Inutile dire che, in base alle diverse scelte, ci sarà una sensibile variazione sul nostro modo di rapportaci con il mondo circostante, motivo per cui dovremo decidere di volta in volta in modo oculato.

Camminando per quel che rimane degli Stati Uniti d'America, incontreremo tutti i sopravvissuti del vecchio ordine, ognuno inserito nella sua personale lotta per la sopravvivenza. Più che metropoli e città, ci aspettano insediamenti fatti di baracche e lamiere, dove la popolazione è ormai abituata a combattere ogni giorno contro la difficoltà di procurarsi cibo e acqua non contaminati. Non mancano le bande di sbandati e sciacalli, dediti ad assaltare qualsiasi cosa si muova sotto i loro occhi. In una chiave di lettura più fantascientifica, fanno la loro comparsa anche coloro che maggiormente sono stati esposti alle radiazioni, trasformandosi in orrendi mutanti messi al bando dai residui della società, nonostante spesso, sotto l'aspetto raccapricciante, vi sia ancora l'animo di una persona qualsiasi.
Fallout 3 - Immagine 7
I colpi a segno sono sempre molto coreografici... questo super mutance ci penserà due volte prima di infastidirci ancora!
Fallout 3 - Immagine 8
Nonostante la devastazione, qualcuno conserva ancora tecnologie di altissimo livello.
Fallout 3 - Immagine 9
Fallout 3 offre enormi spazi aperti, dove le vedute suggestive sono estremamente frequenti.
12