Tiscali

Recensione Fahrenheit

Rivoluzione riuscita? Forse non del tutto.
Luca Gambino Di Luca Gambino(14 settembre 2005)
Una tale complessità strutturale meritava necessariamente un sistema di controllo di pari livello. Investigare sugli eventi in corso, interrogare i sospettati e, dulcis in fundo, combattere a mani nude contro esseri demoniaci dovevano essere perfettamente assimilabili e intuitivi. Il primo momento è, forse, di smarrimento. In pieno stile Hollywoodiano il giocatore potrà non solo gestire il movimento del protagonista, ma anche scegliere la telecamera con cui inquadrarlo per gestirne al meglio i movimenti e cogliere dettagli degli scenari altrimenti invisibili tramite l'inquadratura standard. Proprio sul sistema di controllo, però, portiamo all'attenzione due piccoli difetti che, sia chiaro, non intaccano assolutamente la qualità dell'opera. Il primo è di chiaro stampo strutturale. Spesso vi verrà richiesto di beccare il pixel esatto per aprire il menù contestuale di fronte ad un oggetto o ad una particolare situazione di gioco.
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Alcune allucinazioni di Lucas potranno risultare estremamente pericolose.
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Anche il balletto di Tyler e Sam sarà soggetto al quick time event.
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Alcune sessioni di gioco vi riporteranno a vivere in tempo reale alcuni eventi dell'infanzia di Lucas
Un problema, questo, che spesso si presenta anche in regime di “estrema urgenza”, quando il tempo a vostra disposizione è veramente limitato. Inutile dire che “moccoli” e pad infortunati sono praticamente all'ordine del giorno. Il secondo difetto è più “logico”. Come detto in precedenza, le sezioni più action del gioco, verranno scandite sullo schermo dalla rappresentazione “semplificata” dei due stick analogici. Un sistema che riporta alla memoria il Quick_Time Event, per intenderci. Il giocatore sarà chiamato a spostare la leva destra o sinistra (o in contemporanea), nel preciso momento in cui apparirà a schermo il comando adatto. A sequenza correttamente eseguita, corrisponderà l'azione corretta, o vice-versa. Il problema sostanzialmente risiede nel fatto che l'attenzione del giocatore si focalizza morbosamente sulle sequenza da eseguire, non permettendogli di godere appieno di quanto sta accadendo “dietro” .
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Le indagini vi porteranno ad utilizzare alcuni "strumenti del mestiere"
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Carla mette a dura prova la sua abilità con le armi da fuoco.
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Lucas ricorda la notte dell'omicidio
Ed è un po' un peccato perché per quanto Fahrenheit non presenti una grafica in grado di sbalordire per effetti speciali all'ultimo grido, riesce ugualmente a sbalordire per l'ottima riproduzione dei modelli corrispondenti ai personaggi e alle relative animazioni. Il tutto, poi, si muove all'interno di ambienti ben ricreati e altamente interattivi. D'altronde, basta dare uno sguardo ai filmati di produzione (sbloccabili attraverso un particolare sistema di punteggi), per capire come il lavoro alle spalle di Fahrenheit anche dal punto di vista prettamente “cinematografico”, sia di primissimo livello. E sempre in tema di cinema, visto che Cage tiene molto al connubio tra le Arti videoludiche e cinematografiche, è da segnalare la presenza del Maestro Badalamenti, chiamato da par suo a prendersi carico delle musiche. Inutile dire che tanto il main theme del gioco, quanto gli effetti sonori e il doppiaggio (alcuni personaggi sono “spellamani”) sono di primissimo ordine.

Prima del commento finale è d'obbligo spendere due parole sulla longevità dell'opera. Una longevità che potremo definire “soggettiva” perché varierà in base alle vostre scelte, alla vostra abilità tanto nell'investigazione quanto nelle fasi d'azione ma che dovrebbe aggirarsi in una media di 6/8 ore. Poche, dirà qualcuno e forse con ragione. Sappiate però che tutti i punti “cruciali” dell'opera, ovvero quelli dove vi verrà richiesto di fare delle scelte drastiche o che presentano dei particolari bivi narrativi, verranno automaticamente salvati per permettervi, una volta concluso il gioco di riprendere da quel preciso punto per lasciarvi prendere magari una decisione differente. Il “senno di poi” il Fahrenheit non esiste.
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La cameriera del locale vi fornirà l'identikit del sospettato che voi stessi dovrete disegnare. La vostra abilità nel riprodurre il viso di Kane sarà di fondamentale importanza.
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Ecco una carta bonus. Pur non possedendo alcun valore all'interno del gioco, saranno utilissime per sbloccare alcuni bonus al termine dell'avventura.
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Un incontro emblematico: Carla interroga Lucas. Potrete prendere il comando di entrambi i personaggi, ma verso chi farete pendere l'ago della bilancia?
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8
Coraggioso. Basterebbe solo questo per definire nella maniera corretta un gioco così innovativo e “rischioso” come Fahrenheit. E' ovvio che l'immensa opera di Cage non sia al riparo dai difetti che risiedono in un certo verso nel sistema di controllo che spesso obbliga il giocatore/spettatore a distogliere l'attenzione dalle scene sullo schermo e in alcune zone d'ombra della trama che avrebbe forse richiesto un maggior approfondimento. Ma anche così com'è Fahrenheit è un titolo che deve essere quantomeno provato per non lasciarvi poi con quei dubbi intellettuali e quei “ma se avessi fatto.....” che i Quantic Dreams vogliono abolire una volta per tutte.
voto grafica8
voto sonoro9
voto gameplay8
voto durata7,5
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