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Recensione Fahrenheit

Rivoluzione riuscita? Forse non del tutto.
Luca GambinoDi Luca Gambino (14 settembre 2005)
Quello di Fahrenheit è stato uno sviluppo lungo sofferto, passato attraverso un cambio di nome (almeno su territorio europeo) e un cambio di editore (da Vivendi, il titolo è passato nella mani di Atari). E con un deus ex-machina, ovvero David Cage, impegnato a girovagare per l'europa a parlare della pochezza “cerebrale” degli ultimi titoli in circolazione (magari togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa) e ad annunciare al mondo l'arrivo del rivoluzionario Fahrenheit. Una Rivoluzione che, dopo la nostra prova completa, passa sostanzialmente per due punti. Il primo è quello di presentare un solido background narrativo in cui il giocatore possa, finalmente, intervenire per deviarne il corso. Il secondo risiede invece nella ferrea volontà di Cage di non dare allo spettatore/giocatore precisi punti di riferimento entro cui inscatolare e catalogare Fahrenheit.
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E' appena accaduto il fattaccio: Lucas ha ucciso un ignaro cliente del bar.
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Primo problema: spostare il cadavere. Niente paura, basterà seguire le indicazioni su schermo.
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Mai lasciare tracce quando se ne può fare a meno.
Difficile, infatti, trovare una definizione precisa per l'opera dei Quantic Dream, essendo Fahrneheit portatore sano di svariati generici ludici, pur non presentando i classici sintomi che lo possano facilmente relegare in un pre-confezionato genere ludico. Andando infatti ad analizzarne il gameplay si può facilmente notare come l'opera di Cage presenti molti degli stilemi classici delle avventure tridimensionali pur non offrendo un solo, vero, enigma “vecchio stile”. Non ci saranno elementi da raccogliere, conservare e combinare in un secondo momento ma, al contrario, tutti gli oggetti che i protagonisti del gioco raccoglieranno nel corso dell'avventura, avranno una collocazione semplice e chiara, regalando ampie soddisfazioni al giocatore. Non mancano però anche le fasi più action, dove abilità e prontezza riflessi saranno condizioni necessarie per il raggiungimento degli obbiettivi. Eppure, Fahrenheit tutto può essere meno che un action di stampo classico, perché le azioni più impegnative svolte dai protagonisti dovranno essere eseguite seguendo precise indicazioni su schermo.

Il dubbio, a questo punto, è amletico. Che cos'è Fahrenheit? Una domanda lecita, a cui forse la connotazione di “Film giallo interattivo” potrebbe calzare a pennello. Si, perché alla base di tutte le vicende che muoveranno in nostri “attori”, c'è un atto criminale di estrema violenza che vede protagonista, suo malgrado, tale Lucas Kane. La particolarità di questo titolo, al contrario della massa videoludica, è quella di permettere di vestire tanto i panni dell'assassino quanto quelli di chi dovrà investigare per sbrogliare la complicata matassa degli eventi che risiedono dietro l'efferato omicidio. Ecco quindi che dopo aver commesso l'omicidio nei panni di Lucas Kane, la palla (e il controllo) passa al duo di investigatori Carla Valenti e Tyler, con cui potremo effettuare una sorta di partner-zapping di “residenteviliana memoria”.
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Carla interroga la cameriera del locale.
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Lucas si risveglia nel suo appartamento. Sarà stato un sogno o ha realmente ucciso un innocente ?
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I suoi ricordi lo guidano a quanto accaduto la sera prima.
E' interessante notare come ogni personaggio coinvolto nel gioco filtri la situazione in essere attraverso il suo carattere e il suo background culturale che, nel corso dell'avventura, ci porterà a dover prendere delle scelte ben precise mettendoci proprio nei “panni” del personaggio che stiamo comandando. A turno (in alcune sezioni verremo chiamati a scegliere quale personaggio comandare), vivremo le vite e i drammi personali del neo-single Kane o del fratello Marcus o a vivere il tumultuoso rapporto tra Tyler e la sua compagna. L'interazione tra tutti questi elementi avrà anche ripercussioni sullo stato mentale del personaggio giocante, con evidenti strascichi sul proprio modo d'agire e di interagire con gli elementi esterni. Nel corso dell'avventura si dipanerà una trama nel complesso ben strutturata, forse con qualche buco nel finale, ma assolutamente credibile e, soprattutto, interamente (o quasi) nelle vostre mani.

Si, perché la qualità delle investigazioni quanto la vostra abilità nelle sezioni più action di cui abbiamo già parlato, determineranno il corso dell'avventura, portandovi al successo finale o alla rovina. Già dai primi minuti di gioco, una volta fatta la mano con il sistema di comandi, si intuisce come il proprio comportamento nei confronti degli eventi sarà di fondamentale importanza. Uscire dal bar dove avete appena commesso il delitto (il gioco si apre con il nostro Lucas intento ad accoltellare un ignaro avventore nel bagno di un locale), senza pagare il conto farà scattare un campanello d'allarme nel poliziotto seduto di fronte alla cassiera, che subito interverrà. Fuggire dal luogo del delitto in taxi o in metropolitana cambierà lo stesso il corso degli eventi in quanto uno dei due mezzi è maggiormente rintracciabile (perdonateci lo spoiler ma era necessario). Non abbiate timore, però. In Fahrenheit non esistono esattamente scelte giuste o sbagliate. Certo, non portare a compimento alcuni sottoglochi action porterà direttamente alla vostra morte o cattura, ma fondamentalmente rappresenteranno dei “bivi” narrativi che porteranno la vostra avventura verso orizzonti differenti.
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In pieno stile cinematografico, alcune parti del gioco mostreranno tre diverse aree di gioco.
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Ecco Tyler, collega e amico di Carla.
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Tyler vive una tumultosa storia d'amore che lo porterà nel corso del gioco a prendere una decisione di drammatica importanza.
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