Tiscali

Recensione F1 2000

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (7 aprile 2000)
La scelta dell'inquadratura, dotata di riprese televisive di prim'ordine, lascia credere al miracolo: un solo anno contro i cinque di Geoff Crammond per realizzare un prodotto così accurato e dettagliato. È purtroppo la prima sensazione di guida a sfatare miti e castelli, leciti peraltro, creati nel nostro subconscio: la fisica comportamentale del mezzo si limita a ricreare il pattinamento dei pneumatici in accelerazione, con relativo testacoda, e la perdita di aderenza delle ruote in frenata. Il rollio in curva non sembra essere stato considerato attentamente dai programmatori: la fisica negli spostamenti laterali appare approssimativa, a volte generando staccate irreali, in traiettorie improbabili, o al limite negli ultimi venti metri di asfalto, "sportellate" tra piloti prive di dolorose conseguenze per i mezzi in uso e un costante e malsano fluttuare in pista delle monoposto
F1 2000 - Immagine 4
Potere delle telecamere customizzabili!
Unica chicca meritevole di attenzione è la forza di gravità che influisce sui movimenti del pilota in staccata e in accelerazione, provocando un avvicinamento ed allontanamento dallo sterzo, il tutto visibile a patto che adottiate la visuale interna. Il sistema di controllo, per il resto, è approssimativo e del tutto frustrante: l'auto sembra pressoché incontrollabile nei lievi spostamenti laterali, scatenando inspiegabili effetti pendolo. Agire sulla sensibilità di pressione allo sterzo e sulla zona morta del gamepad si rivelerà inutile: unico rimedio trovato è stato quello di limitare l'ampiezza dell'angolo di sterzo, sempre con un occhio al circuito da affrontare, specialmente se con tornantini stretti dove sarebbe poi impossibile sterzare. La glassa che ricopre il titolo è di chiara natura arcade, spacciato per una falsa simulazione impeccabilmente realistica, che lascia a questo F1 2000 solo le vesti e una leggera apparenza rigorosa
Rinunciando tuttavia a gran parte delle agevolazioni di guida presenti si salta sulla sponda opposta del problema: frustrazione. Il controllo della vettura risulterà di conseguenza precario, ogni singola staccata risulterà un vero travaglio, ogni accelerazione si risolverà in tristi testacoda, mine vaganti per giocabilità ed appagamento. Tutto ciò a patto che F1 2000 si muova sui vostri personal computer. Esose pretese hardware vogliono che possediate computer-ninja della prossima generazione (l'ultima basta appena): ad una risoluzione di 1024*768 il frame rate si riduce notevolmente, creando imbarazzanti rallentamenti da "pausa caffè". Tali inconvenienti possono essere in parte risolti rinunciando a elementi di contorno a scelta, dal cielo alle strutture perimetrali, dalle tribune alla qualità delle texture, ma ciononostante il prezzo da pagare per ottenere un discreto frame rate ed una soddisfazione visiva che giustifichi la spesa è elevato, caro al punto da non rendere giustizia a ciò che potrebbe mostrare il titolo in questione. Texture ballerine e poligoni a volte senza meta mostrano la fragilità del motore tridimensionale che "muove" il titolo Electronic Arts, chiaramente arretrato dinanzi agli standard attuali e futuri che scenderanno in campo a breve. Discrete prestazioni dell'engine si otterranno solamente in solitarie sessioni di pratica, decisamente meno critiche e congestionanti di quanto possa essere un intero gran premio con ventidue vetture in pista
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