Tiscali

Recensione Dylan Dog: Horror Luna Park

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (29 febbraio 2000)
Questa volta è la genovese NewMediAround la responsabile della programmazione del gioco. Sviluppatore nuovo vita nuova?
Beh, teoricamente ci sarebbe da gioire sapendo che è Tiziano Sclavi il responsabile del soggetto del gioco. Ma in realtà abbiamo visto fin troppe storie con un valido soggetto di Sclavi, massacrate da sceneggiature di Ruju e Chiaverotti, e in Horror Luna Park non è il nostro Tizianone del cuore a curare la sceneggiatura, ma il puntuale, pur se non solito, team esterno. Ok, HLP non è una storia a fumetti, ma dispiace annunciare che anche questa volta vale l’aurea regola, ovvero che Dylan Dog, tolto dalle mani del suo creatore, si sgonfia come un palloncino che si sgonfia
Dylan Dog: Horror Luna Park - Immagine 2
Tra Fellini e Tobe Hooper.
HLP si presenta essenzialmente come un’avventura grafica con alcune componenti arcade. Nell’avventura troveremo Dylan imprigionato in un proprio incubo, nel tentativo di scapparne. Un inquietante e grottesco Luna Park fa da sfondo alla vicenda e ci porta ad incontrare numerosi personaggi già familiari ai lettori di Dylan Dog. Incroceremo così il buon Groucho, la signora Trelkovski, l’ispettore Bloch, Hamlin, Lord Welles, Morgana e il diabolico Xabaras
L’interfaccia di gioco è essenziale ma funzionale. Il puntatore del mouse muterà la sua forma coerentemente con quello che sta indicando. Potremo quindi usare oggetti, parlare con persone, muoversi e guardare. Il tutto risulta intuitivo ed agevole, ma probabilmente finisce per semplificare un po’ troppo le cose in un gioco che, già di suo, non è certo lunghissimo
Il look di HLP non è così tanto da budget game come sarebbe facile pensare. I fondali, in parte animati, risultano assolutamente evocativi. Tutti disegnati a mano, sfoggiano uno stile a metà fra le atmosfere calde di Freghieri e quelle surreali di Ambrosini. Le colorazioni degli ambienti sono sempre azzeccate e ben bilanciate, senza rivelarsi mai né sotto tono né troppo invasive, ma rigorosamente funzionali al disegno. La realizzazione grafica dei personaggi è buona ma non eccellente, a causa di qualche problemino di scaling e di una bassa gamma di colori. Potabili invece le animazioni, anche se Dylan ha la stessa camminata di un automa a forma di scaldabagno. Peggio di Dough Nuts o Dino Fagioli in Nippon Safes Inc
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