Dubbia anche la scelta di non affidarsi agli oramai estinti medikit in favore di un'autoricarica dell'energia che, sia chiaro, modifica ben poco il registro ludico: DNF rimane un fps vecchia scuola, una concezione ludica protostorica dell'fps, oramai estinta. Che tra l'altro, rifacendosi ai tempi che furono, propone un livello di difficoltà non indifferente: Forever è un titolo impegnativo, dove il giocatore è costretto a ripetere più volte alcuni passaggi di gioco, con estenuanti tempi di caricamento che richiedono la pazienza di un monaco tibetano. Ne guadagna la longevità della campagna in singolo, che supera abbondantemente la dozzina d'ore (mettetene in conto due di soli caricamenti) e si dimostra nonostante tutto varia e moderatamente accattivante.
Un ciclo di sviluppo così problematico non è affare del giocatore, dunque non ci sono scusanti per un reparto grafico marcescente, dal frame rate instabile in troppe occasioni, una cosmesi visiva generale al limite dell'imbarazzo per i tempi che corrono e troppe leggerezze in fase di programmazione (come nemici morti che rimangono sospesi a mezz'aria). Discreto invece il reparto audio, con un doppiaggio decoroso ma ovviamente al di sotto dell'originale in lingua inglese.
Piuttosto che continuare elencando le citazioni colte disseminate lungo il corso della (dis)avventura (compresi riferimenti ad Halo o Half Life), preferiamo chiudere con l'ennesima avvertenza: Duke Nukem Forever è un gioco fondamentalmente obsoleto, che forse solo una bassissima percentuale dell'utenza videoludica apprezzerà (ottimisticamente l'1%). Ed è bene ripeterlo fino allo sfinimento in modo da evitare eventuali spese inutili al potenziale acquirente.
Duke Nukem Forever appare come il residuo di un'era al tramonto, una concezione ludica protostorica dell'fps, oramai estinta, che una volta riesumata può acquistare valore solamente dalla sua unicità nel mercato attuale. Una bocciatura quindi? Niente di tutto ciò. La sua atipicità, unità alla varietà di situazioni e al machismo arrogante del protagonista faranno la felicità dei fan sfegatati, ma non è detto che non riesca a contagiare anche chi stanco dei soliti noti. In fondo, in quanti fps si possono affrontare boss di dimensioni assurde e umiliarli con una scarica di pugnetti nelle maracas?
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Duke Nukem Forever è il residuo di un'era al tramonto, una concezione ludica protostorica dell'fps, oramai estinta, che una volta riesumata può acquistare valore solamente dalla sua unicità nel mercato attuale. La sua atipicità, unità alla varietà di situazioni e al machismo arrogante del protagonista faranno la felicità dei fan sfegatati, ma non è detto che non riesca a contagiare anche chi stanco dei soliti noti. In fondo, in quanti fps si possono affrontare boss di dimensioni assurde e umiliarli con una scarica di pugnetti nelle maracas?



