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Recensione Driven

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 marzo 2002)
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Driven è stato l'ultimo successo cinematografico dell'intramontabile Sylvester Stallone, tornato al cinema d'azione dopo una breve parentesi con commedie e Thriller di vario tipo. Come ormai succede sempre, anche in questo caso l'industria dell'intrattenimento elettronico ha provato a riproporre, su varie piattaforme, diversi giochi ispirati alla pellicola: quella di cui ci troviamo a parlare oggi altri non è che la versione per il Gameboy Advance, il portatile di casa Nintendo.
Purtroppo, così come il film non verrà ricordato negli anni a venire, né candidato a nessun tipo di premio o Oscar, allo stesso il gioco è destinato ad occupare un posto di secondo piano nella già ampia libreria del Gba: ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire quali siano i punti di forza del titolo e quali gli aspetti poco convincenti.
Driven è un gioco di guida dove dovremo pilotare dei bolidi di Formula 1 guardandoli attraverso una visuale in terza persona, spostata verso l'alto in una prospettiva vagamente isometrica, un po' come è già successo nell'ottimo Tony Hawk Pro Skater, che merita senz'altro un successo d'altro tipo. Un primo appunto negativo va fatto ai controlli dei veicoli, che spesso risultano scomodi e, peggio ancora, poco responsivi ai nostri comandi: ciò significa che prima di vedere la macchina seguire i nostri comandi dovremo comunque abituarci a gestire questo aspetto difficoltoso. Abituatisi comunque a questo piccolo problema, per fortuna il gameplay, nonostante possa essere considerato piuttosto ripetitivo, può regalarci qualche sorpresa. Lo scopo del gioco è quello, naturalmente, di arrivare primi in ogni competizione: per fare questo è necessario guidare la macchina più velocemente degli altri, raccogliendo i vari Item sparsi per i percorsi, che ci regaleranno di volta in volta più velocità e bonus di altro tipo.
Se riusciremo a guidare nel miglior modo possibile per un certo lasso di tempo, saremo trasportati nella “zone”, un particolare stato fisico della macchina nella quale i danni che abbiamo ricevuto verranno sistemati, potremo viaggiare più velocemente e addirittura passare attraverso le macchine concorrenti: la “zone” rimarrà attiva fino a quando continueremo a guidare nel miglior modo possibile, ma se commetteremo qualche sbaglio verremo immediatamente riportati alla condizione di normalità. Il consiglio è quello quindi di rimanere concentrati per il maggior tempo possibile, focalizzando la nostra attenzione sul miglioramento dei tempi del percorso sul quale stiamo correndo e persino sul nostro modo di guidare, che influenzerà o meno l'attivazione della “zone”.
Per quanto riguarda i percorsi che saremo chiamati ad affrontare, va detto che sono piuttosto vari e ben realizzati, e rappresentanto senza dubbio un aspetto positivo del gioco, anche perché possono essere ricchi di ostacoli particolarmente creativi. Infatti ad ostacolare la nostra corsa troveremo alcuini camion giganti che cercano di venirci addosso; se riusciranno nel loro intento potremo assistere ad un piccola esplosione e vedremo la nostra macchina scaraventata nella sabbia al di fuori del circuito, perdendo molto tempo per riprendere la corsa.
Nella modalità “storia” di Driven, forse la più azzeccata, saremo chiamati a raggiungere obiettivi diversificati rispetto al primo posto che è necessario ottenere nelle sfide di allenamento: completare un percorso in un certo limite di tempo, correre contro determinati avversari nel tentativo di sconfiggerli...
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