Tiscali

Recensione Deer Hunter 2

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Dopo averne parlato ampiamente nelle news, non dovrebbe suonare nuovo  il nome di questo gioco, in testa alle classifiche di vendita americane da ormai ben  due mesi. Seppure infatti Deer Hunter 2 sia assolutamente sconosciuto alla maggior  parte del pubblico italiano, nel continente nordamericano vanta una grandissima fama  che oltretutto non accenna a calare
Come dice il nome stesso del gioco il soggetto di DH2 è la caccia al cervo, che a  quanto si evince dalle vendite è una sorta di sport nazionale per gli americani (che  quando non hanno nessuna guerra in ballo si sfogano sparando ai cervi).  Un genere alquanto insolito quindi, che per una volta lascia da parte fucili al plasma e  carri armati futuristici per lasciare il posto a dei comunissimi fucili e alle tradizionali  camicione di lana a quadratoni neri e rossi, complemento fondamentale del cacciatore  americano
Deer Hunter 2 - Immagine 1
Ovviamente questo è uno sporco trucco
E' bene partire dicendo che DH2 non ha grandi pretese in termini di spettacolarità:  manca una introduzione, lo stesso manuale di gioco è poco più che uno scarno libricino e l'interfaccia è a dir poco essenziale. Aldilà di queste mancanze comunque  si scopre come tutto questo minimalismo sia in qualche modo voluto dai creatori, che  hanno diretto tutti i loro sforzi nella simulazione vera e propria, al fine di riprodurre  alla perfezione il complesso mondo della caccia
Ma andiamo con ordine. Una volta dato un nome al proprio cacciatore si viene a  conoscenza delle dodici riserve di caccia disponibili sul territorio nord americano,  ognuna di esse vanta caratteristiche diverse che determinano il tipo di caccia che si  può praticare: conformità del territorio, quantità ed età media dei cervi e così via
La scelta della riserva non è comunque l'unico parametro fondamentale per decretare  il tipo di caccia che si vuole svolgere, è assolutamente indispensabile infatti stabilire  in quale stagione si vogliono affrontare i cervi. Il comportamento di questi animali è  infatti determinato dal periodo stagionale che viene generalmente diviso in tre diversi  periodi che il gioco definisce "pre-rut", "rut" e "post-rut" per indicare i mesi prima,  durante e dopo la stagione degli amori.  Una volta impostati questi semplici dati si passa all'ultimo passaggio:  l'equipaggiamento. Prima di salire a bordo del proprio pick-up infatti il cacciatore  deve scegliere quali dei preziosi strumenti prendere con sé e soprattutto, quale delle   nove armi disponibili scegliere.  Per una più accurata descrizione dell'equipaggiamento è consigliato dare una  sbirciata all'apposito box, per adesso basti sapere che, contrariamente ai più classici  sparatutto, è possibile portare con sé una sola arma dalle munizioni infinite e solo sei  dei tredici oggetti disponibili.  Terminate queste indispensabili operazioni si potrà finalmente dirigersi sul territorio  di caccia oppure, nel caso in cui si volesse fare pratica con la propria arma,  soffermarsi al poligono di tiro, scelta quest'ultima a mio parere indispensabile se si  spera di colpire  in seguito almeno una preda.  Una volta che ci si sente sufficientemente abili nel maneggiare l'arma è finalmente  possibile dedicarsi alla caccia vera e propria entrando così nel cuore di Deer Hunter  2
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