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Una volta finito il gioco (vi ricordiamo che il VERO finale è dopo i titoli di coda), avrete anche la possibilità di rigiocare la stessa avventura con nuove modalità, tra cui segnaliamo quella “Dead Space Classic”, dove avrete le sole armi del titolo originale, e quella “Pure Survival”, dove riflessi (e intestini) saranno messi veramente a dura prova.
Nel corso del gioco troverete diversi circuiti che modificheranno le vostre armi. Attenzione a quelli che installate, potrebbero non rendere al meglio.
Da un punto di vista tecnico, pur non trovandoci di fronte ad un titolo capace di fare la storia per le sue qualità estetiche o tecniche, Dead Space 3 riesce comunque a creare ambienti di gioco e personaggi ben definiti e doppiati, capace di creare un titolo con forti connotazioni cinematografiche che ne aumentano a dismisura l'appeal, portandolo a guardare a testa alta i migliori mostri sacri delle produzioni cinematografiche di fantascienza degli ultimi anni. Assolutamente d'eccezione, invece, il versante audio che propone un doppiaggio (per il momento possiamo giudicare solo quello inglese), davvero ben realizzato e interpretato dagli attori e un accompagnamento audio che non facciamo fatica a definire perfetto per l'occasione e contribuisce ad ogni passaggio ad aumentare il senso di coinvolgimento.
Impossibile, quindi, non definire Dead Space 3 come un successo, almeno sotto il versante del gioco vero e proprio (le vendite sono un altro discorso). Visceral è riuscita a creare un prodotto capace di accontentare vecchia e nuova guardia, andando incontro a chi è alla ricerca di un gioco sostanzialmente d'azione (pur non trovandoci di fronte ad un titolo alla Max Payne, per intenderci), ma con forti sfumature horror, all'interno di un set assolutamente credibile, vivo e pulsante. Da smembrare in ogni singola parte.
12
9,5
Dopo un secondo episodio che aveva preso nettamente le distanze dal primo, il nuovo lavoro dei Visceral era atteso da un pubblico quanto mai dubbioso. Dead Space 3 avrebbe in qualche modo recuperato punti di contatto con il survival horror degli esordi o avrebbe spinto ancora di più sull'action sfrenato? Dobbiamo dire, con vero piacere, che quello che abbiamo di fronte è un compromesso capace di accontentare un po' tutti. Profondo, palpitante e con una ottima storyline per tutti coloro vogliano emozioni forti da un titolo come questo, ma anche adrenalinico, carico di morte, distruzione e scene splatter per gli amanti del versante più guerrafondaio. Quello che è certo è che Visceral ha realizzato davvero un ottimo prodotto che, a poca distanza dall'uscita di Resident Evil 6, non fa molta fatica a imporsi sul tetto dei survival horror next gen. E scusate se è poco.



