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Recensione Civilization IV

Il ritorno, alla grande, di Sid Meier
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(28 ottobre 2005)
INNOVAZIONI
Fino a qui, niente che non si fosse già visto negli altri Civilization. Veniamo ora ad esaminare le numerose e soprattutto accattivanti novità di questo C-IV. Per prima cosa, è stato inserito il parametro “risorse”: se infatti nei precedenti capitoli per realizzare una determinata unità era sufficiente impostarla nella cosa ed attendere, o al massimo “comprarla” pagando in contanti la differenza di produzione, adesso per alcune sarà anche necessario avere a disposizione apposite risorse: cavalli per le unità equestri, ferro per spadaccini, fino all'uranio per le bombe atomiche. Queste risorse andranno raccolte dall'ambiente circostante edificando sui giacimenti apposite strutture, siano esse miniere, allevamenti, piantagioni e quant'altro, oppure commercializzate per via diplomatica con le altre civiltà. Per realizzare dette strutture, non volendo sobbarcare di lavoro i coloni, è stata introdotta l'unità dei “lavoratori”, che oltre a questo saranno impegnati a tracciare strade e ferrovie, abbattere foreste e costruire altre strutture “neutre” come fattorie, mulini o botteghe. Oltre a facilitare lo spostamento delle unità, strade e ferrovie avranno anche lo scopo di costituire un collegamento “commerciale” tre le varie città: qualora per produrre qualcosa necessitaste di una risorsa che quella città non produce direttamente, lo potrete fare anche se sarà presente un collegamento con un'altra città che ne dispone.
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Stonhenge, una delle meraviglie del mondo antico: tra le altre cose centra la mappa del mondo nelle sue dimensioni reali, dimostrandoci la nostra piccolezza
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Un nuovo colono è pronto a partire da Mosca per fondare una nuova città
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Non siamo messi meravigliosamente nella classifica dell'evoluzione scientifica, ma la partita è ancora estremamente lunga
Sempre a proposito di unità, c'è da dire che adesso non saranno più legate ad una specifica città ma saranno genericamente a disposizione dell'intera comunità: eventuale malcontento dovuto da truppe “all'estero” sarà calcolato difatti in funzione della distanza dalla capitale. Inoltre, le unità militari guadagneranno esperienza come in passato, ma anziché passare ai generici ranghi di “veterani” e poi “elite” sarà possibile selezionare delle vere e proprie promozioni, come ad esempio un bonus alla difesa delle città, o all'attacco, oppure uno più limitato ma generico.
Un'altra grossa innovazione del gioco, forse la più accattivante, è l'introduzione del tema della religione: la prima volta che una civiltà scoprirà una determinata filosofia, automaticamente fonderà la corrispondere religione e dichiarerà una delle sue città “città santa”. Per esempio, scoprire per primi il Monoteismo renderà una delle nostre città “santa” per la neofondata religione Ebraica. Dalla città santa, poi, l'ebraismo si diffonderà, sia autonomamente sia tramite apposite unità missionarie, alle città circostanti, e la sua presenza o meno in una determinata città comporterà dei vantaggi o degli svantaggi, specie nel caso in cui venga dichiarata “religione di stato”. Inoltre, determinate Meraviglie saranno realizzabili solo nelle città sante, garantendo a chi le possiede un consistente vantaggio (nessuno potrà “fregarvi” quella Meraviglia – a meno, ovviamente, di non conquistarvi la città). Non è finita qui: se manderete i vostri missionari alle città avversarie, a lungo andare queste potrebbero decidere di “passare dalla vostra parte” proprio per poter godere dei vantaggi religiosi, rendendo pertanto la fondazione e la diffusione delle religioni elementi assolutamente da non sottovalutare.

Abbiamo parlato di religione di stato, e sfruttiamo l'argomento per introdurre un'altra innovazione: la “personalizzazione” delle forme di governo. Se in precedenza, infatti, la forma di governo era limitata alla scelta del sistema governativo (monarchia, repubblica, democrazia, eccetera), in questa quarta versione del gioco saremo chiamati a scegliere fra ben cinque parametri, di cui il sistema costituirà solo il primo; gli altri quattro saranno il sistema legale (vassallaggio, burocrazia,...), il modo d'impiego del lavoro (schiavismo, caste,...), l'economia (libero mercato, proprietà statale,...) e, come già citato, la religione (organizzata, teocrazia, fino alla religione libera che non prevede nessuna religione di stato ma garantisce vantaggi da tutte). Dalle varie combinazione di questi cinque parametri, ovviamente in base al vostro avanzamento scientifico-filosofico, può nascere una vasta casistica di vantaggi/svantaggi, e starà a voi trovare la combinazione più adatta alle vostre esigenze di governo e gioco... per quanto, come è lecito aspettarsi, le forme più evolute e “libere” tendano ad essere le migliori nella maggior parte delle situazioni.
Quando termina la partita? Beh, le forme di vittoria possono essere diverse, una su tutte la classica “distruzione totale di tutte le altre civiltà”, ma perdonateci il gioco di parole se diciamo che questa vittoria non è poi così... “civile”. Ecco pertanto che si potrà tentare di conseguire altri obiettivi: tra gli altri citiamo la vittoria espansionistica (controllo del 60% delle terre emerse), quella abbastanza simile della popolazione mondiale, fino alla classica vittoria tecnologica della “corsa allo spazio” (vince chi realizza per primo un'astronave) ed alla vittoria “diplomatica” che preverrà di essere eletti segretario e poi presidente delle nazioni unite, un po' come a dire che tutte le civiltà ci considerano il miglior governante del mondo e sono disposte a sottomettersi pacificamente a noi. Infine, la vittoria a tempo sarà data al giocatore che, giunto al 2050, avrà accumulato più “punti”, ma è innegabile che questa vittoria non sia altro che il “contentino” per chi non ha raggiunto nessuno delle altre, tant'è vero che non è festeggiata con nessun filmato particolare.
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Son cose che fanno piacere: nuove tecnologie in vista!
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Bisogna essere artisti per fondare il Cristianesimo nel 400 AVANTI Cristo...
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Ce la siamo presa comoda, ma finalmente, ben oltre l'anno mille, i Giardini Pensili vedono la luce
COMMENTO TECNICO
Graficamente parlando, C-IV si fa forte di due parole: semplice e gradevole. La scelta di passare completamente al 3D è stata fatta infatti nell'idea di rendere comunque il gioco accessibile alla maggior parte degli utenti, sacrificando magari le potenzialità della macchine più moderne in favore di una maggiore semplicità. Non aspettatevi pertanto delle meraviglie alla “Black & White 2”, ma questo non significa che ancora una volta saremo limitati a fondali 2D pre-renderizzati: le unità, le strutture, le stesse caselle, sono infatti tutte realizzate in 3D, e lo dimostra il fatto che variando lo zoom varierà anche l'inclinazione dell'inquadratura, e per quanto “piccole” se le si inquadra al massimo dello zoom dimostreranno un dettaglio decisamente soddisfacente. Per rendere un po' più varia la visualizzazione, molte unità saranno rappresentata da più membri, e quando saranno “ferite” questo numero si ridurrà, per poi aumentare nuovamente quando riposeranno, reintegrando le forze. Tutti i combattimenti saranno animati, con guerrieri ed arcieri che si prenderanno allegramente a mazzate sui denti finché una delle due unità non sarà sconfitta e abbattuta (solo determinate unità potranno fuggire).

I fondali sono altresì curati, e per quanto all'inizio della partita tendano a sembrare banali e ripetitivi, le cose cambiano notevolmente man mano che edificherete strade, ferrovie, mulini, campi, eccetera: molte di queste strutture infatti si evolveranno col passare del tempo (i mulini a vento diventano per esempio centrali eoliche), e la natura stessa tenderà a modificarsi, con foreste e jungle che nasceranno o scompariranno nelle zone che non avrete modificato. Gli eventi più importanti del gioco, come la fondazione di una religione o la creazione di una Meraviglia, saranno sanciti da brevi filmati, alcuni dei quali veramente ben realizzati. Una nota dolente: in questa nuova versione mancherà la costruzione del palazzo o della sala del trono, ossia quella struttura che si creava col tempo man mano che si guadagnavano punti, e che poteva in parte essere personalizzata. Un vero peccato!
Per quanto concerne il sonoro, gli sviluppatori hanno implementato un gran numero di effetti in modo che ciascuna unità avesse i propri suoni caratteristici, tutti realizzati ottimamente. Tutti i messaggi relativi alla scoperta di una nuova tecnologia sono doppiati in italiano, e le musiche di gioco sono piuttosto carine, più che adatte alle varie situazioni storiche che devono accompagnare. Tutto il gioco si mantiene praticamente sempre fluido e leggero, e si “appesantisce” solo una volta giunti all'età moderna, quando le differenze tecnologiche fra civiltà si fanno più marcate, così come la varietà di truppe da gestire e le strutture di terra. Non ci sarebbe comunque da stupirsi se a breve dovesse essere rilasciata una patch migliorativa.

GIOCABILITA' E LONGEVITA'
I principianti assoluti potrebbero avere qualche problema ad iniziare una partita da zero, poiché pur essendo il gioco realizzato mediante un'interfaccia di tipo punta e clicca le operazioni disponibili da padroneggiare sono molteplici. In loro soccorso giunge un lungo ed esaustivo tutorial, che in pieno stile Civilization si tramuta col tempo in una vera e propria “prima partita”, sufficiente per lasciare il giocatore in seguito capace di badare a se stesso, perlomeno per quanto concerne i comandi indispensabili. Tanto per questi quanto per le “vecchie volpi” di Civ, una volta presa la mano e cominciato a capire il funzionamento del gioco, è facile continuare ed è difficile smettere: una volta che la partita ci ha coinvolto, che abbiamo cominciato a fare progetti sulle espansioni e sulle conquista future, quando insomma saremo “entrati nel gioco” rischieremo di perdere letteralmente la cognizione del tempo, in un susseguirsi di turni solo apparentemente brevi, ma che in realtà riempiono inesorabilmente le ore. Ed ogni turno giuriamo che sarà l'ultimo...

È anche vero però che le partite di C-IV, come quelle di tutti i Civ, sono relativamente brevi: potenzialmente una campagna “normale” (più brevi sono ”rapide” e più lunghe sono “epiche”) dura circa una decina di ore, forse anche meno, ed un giocatore incallito la può portare a termine anche in un paio di giorni. Questo però non implica affatto una longevità scarsa, tutt'altro: C-IV è un gioco studiato per essere rigiocato in continuazione, così come in effetti è per qualsiasi gioco da tavolo. Starà a voi poi variare l'esperienza di gioco provando forme di governo e stili di gioco differenti, aumentando progressivamente la difficoltà e sperimentando le varie civiltà ed i vari governanti. Inoltre, forse per la prima volta nella serie, è stata inserita sin dal gioco base la modalità MultiPlayer, disponibile tanto in rete locale quanto su internet, e addirittura via mail: rimane palese che una partita in questa modalità può durare parecchio tempo.

CONCLUSIONI
La mancanza del palazzo ha privato della ciliegina una torta che, però, è levitata notevolmente in tutte le sue altre parti, rendendo C-IV una versione estremamente appetitosa della saga di Civilization, sicuramente la più completa e curata per quanto concerne il gameplaying, oltre che la più avanzata tecnologicamente. Un gioco che nessun fanatico della serie può farsi sfuggire, e caldamente consigliato in generale agli appassionati di gestionali a turni.
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Ecco: più o meno a questo punto della nostra avventura i Russi hanno cominciato una guerra coi Barbari che si è protratta sino al 1900 (';rtacci loro!)
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Una zoomata al massimo livello per apprezzare la grafica di città ed unità
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Menù cittadino, con coda di produzione e tutti i parametri da tenere sotto controllo
12
8,5
Civilization si ripropone in questa quarta versione “ufficiale” con un sensibile miglioramento, sia per quanto concerne la realizzazione tecnica finalmente interamente in 3D ma mantenuta su standard di requisiti decisamente alla mano, sia per quanto concerne l'approfondimento in natura di gameplaying. La personalizzazione delle forme di governo, la necessità di produrre ed importare materie prime ed ancora tutta l'innovazione religiosa rende le civiltà molto più flessibili e l'esperienza di gioco sempre differente. È un vero peccato che sia sparito il “palazzo” che cresce con la fama del signore, ma stiamo parlando della mancanza della ciliegina su una torta che è levitata nel frattempo di svariati strati.
voto grafica7,5
voto sonoro7,5
voto gameplay9
voto durata9