Come ogni anno, esaurita la breve campagna single player - ammesso che venga giocata - milioni di giocatori si riverseranno sui server di Activision per intraprendere furiose sparatorie online, all'interno della frenetica e dinamica modalità multiplayer di Call of Duty: Ghost.
Diciamolo subito, il feeling pad alla mano del comparto multigiocatore è quello classico della serie: dinamico, immediato, e più incentrato sulla prontezza dei propri riflessi che su un'effettiva disposizione tattica dei giocatori sul campo. Tuttavia, nella nostra lunga sessione di prova non abbiamo fatto a meno di notare alcuni elementi che sembrano fare un passo indietro rispetto a quanto realizzato con Black Ops 2 da Treyarch.
Partendo ovviamente dalla modalità competitiva ci troviamo davanti ad una nutrita schiera di modalità che prevedo ritorni illustri come Team Deatmatch, Cerca & Distruggi o Uccisione confermata, a cui si affiancano nuove varianti. In frenesia ad esempio, ad ogni kill sia acquisisce più velocità, tempi di ricarica minori e un incremento del rateo di fuoco, con l'unico obbligo di dover uccidere almeno un nemico ogni trenta secondi, pena la nostra morte. In Blitz, invece, il compito sarà quello di portare il nostro soldato all'interno di un portale nemico per far “segnare” un punto alla nostra squadra, allo stesso tempo dovremo cercare di difendere il nostro per evitare di far “segnare” i nostri avversari. Di tutte le modalità proposte questa è stata sicuramente la più divertente da giocare ed in grado di cambiare, anche se solo leggermente, le dinamiche classiche della serie. In "caccia", una variante di cerca & distruggi, il nostro compito non sarà semplicemente distruggere l'obiettivo, ma anche recuperare le piastrine sparse sul campo per far tornare in gioco i nostri alleati, ed allo stesso tempo impedire il rientro dei nemici. Chiudono le possibilità a disposizione del giocatore: Dominio, Infetto e Tutti contro tutti.
Al di là delle modalità di gioco, pad alla mano abbiamo potuto constatare alcuni cambiamenti nel gameplay stesso, in grado di sbilanciare in maniera significativa l'esperienza online. Innazitutto il numero di colpi per abbattere un nemico è stato sensibilmente abbassato. Adesso basteranno un paio di proiettili ben assestati per trovarsi stramazzati al suolo; inoltre abbiamo notato palesi problemi di respawn che, come potete facilmente immaginare, diventano particolarmente penalizzanti all'interno delle mappe più piccole.
Quello che più preoccupa, in termini di bilanciamento, riguarda le killstreak (si, sono tornate! scordatevi le scorestreak di Black Ops 2) e l'utilizzo dei perk. Come da tradizione Infinity Ward, avremo la possibilità di selezionare tre classi: Assalto, Supporto e Specialista al quale saranno assegnate abilità particolari. Assalto avrà streak più offensive ma che si resettano ad ogni morte, il supporto viceversa non avrà il reset delle kill ma offrirà streak meno offensive ma in grado di aiutare la squadra, infine, lo specialista potrà contare su un sempre maggiore numero di perk al raggiungimento di un certo numero di uccisioni.
In questo senso, abbiamo trovato alcuni elementi che ci hanno fatto storcere il naso e che nelle numerose partite che abbiamo giocato hanno dimostrato di andare a sbilanciare l'esperienza. Su tutti citiamo l'utilizzo della modalità specialista in grado di rendere delle vere e proprie macchine di guerra i giocatori che man mano sbloccano sempre più perk che diventano attivi, oppure, il fastidiossimo cane che attivato come aiuto per la modalità assalto, continua il suo sporco lavoro nonostante il proprio padrone sia stato magari ucciso.
Diverso è il discorso riguardante le armi: varie e divertenti. Quest'ultime si sbloccano con il denaro che acquisiamo facendo salire di livello il nostro personaggio, e nonostante le prime bocche da fuoco a disposizione non saranno particolarmente efficaci, man mano che saliremo di livello potremo sbloccare veri e propri gioielli. Anche in questo caso però, abbiamo notato diversi problemi di bilanciamento con armi fin troppo efficaci rispetto alle altre, errore che era già stato commesso da Infinity in Modern Warfare 3 (chi si ricorda l'MP7?). A chiudere questo gioco di ombre e luci sul comparto competitivo ci pensano le mappe che anche in questo caso offrono ambienti più ispirati come Stoneheaven ad altri decisamente anonimi tra cui Strikezone.
Oltre alla modalità competitiva avremo la possibilità di gestire un nostro team all'interno della modalità Squadre. In questa variante potremo costruire da zero un gruppo di soldati personalizzando l'abbigliamento - per un massimo di dieci elementi - ed il loro armamento. In base alle armi equipaggiate la risposta sul campo sarà totalmente diversa.
Anche in questo caso avremo diverse possibilità di gioco. In Assalto a squadre potremo sfidare un team avversario gestito dalla CPU, in compagnia di altri cinque amici oppure da soli. In Squadra contro Squadra invece giocheremo contro il team di un nostro amico, in un 1 contro 1 con i bot delle rispettivi team gestiti ancora una volta dall'intelligenza artificiale. Infine, salvaguardia, ci permetterà insieme ad altri tre compagni (sia umani che gestiti dall'I.A.) di affrontare ondate di nemici cercando di sopravvivere il più a lungo possibile. Quest'ultima si è rivelata sicuramente la modalità più divertente da giocare ed in grado di far tornare in mente la modalità orda di Gears of War. In generale, sebbene l'idea non sia malvagia, questa modalità Squadre ci è sembrata troppo limitante per via di un intelligenza artificiale che non sempre brilla per acume, cosa che potrebbe spingere i giocatori più esperti ad evitare questa variante, ad eccezione di qualche partita rapida a salvaguardia.
Infine parliamo di Estinzione, che tra le offerte di gioco proposte, è sicuramente la più riuscita a nostro modo di vedere. In questa variante aliena della modalità zombie il nostro compito sarà quello di distruggere dei nidi alieni con una trivella, con orde di nemici che si faranno sempre più agguerrite e corpose cercando di ostacolare la nostra missione. Ogni personaggio in gioco avrà una specializzazione e compiendo obiettivi primari e anche secondari, accumuleremo soldi, che ci permetteranno di comprare armi o munizioni, e punti esperienza che potremo spendere all'interno di uno skill tree - personalizzato per ogni classe - in modo da rendere più performante il nostro eroe nella lotta agli alieni. Inoltre, proseguendo nelle ondate, verranno sbloccate le reliquie, una sorta di modificatori di punteggio. Ogni giocatore ne potrà portare sino a cinque, e queste saranno in grado di variare sensibilmente l'approccio allo scontro del giocatore.
Questa si è dimostrata sembra ombra di dubbi la modalità più divertente da giocare, oltread essere condita da una quantità di tattica decisamente superiore al “rivale” in salsa zombie. Un degno sostituto delle Operazioni Speciali quindi, che sicuramente farà spendere diverse ore di gioco agli appassionati della saga.
Niente da segnalare sotto l'aspetto visivo con la solita, discreta, fattura delle mappe a livello di contenuti poligonali - aspettiamo di vedere cosa ci offrirà la next gen - e un frame che rimane sempre stabile sui 60 fps.
In generale quindi ci troviamo davanti ad un multiplayer ancora divertente ma che non ha saputo osare, proponendo un gameplay non solo fedelissimo agli stilemi classici della serie, ma impoverito di alcuni elementi che tanto erano piaciuti ai fan nel capitolo precedente sviluppato da Treyarch e poco bilanciato sotto alcuni aspetti. Urge, anche nella modalità multigicoatore, una ventata di aria fresca.
12
7
Ghosts dimostra quanto sia necessario un reset della serie, a partire dalle sua fondamenta. Quello che ci troviamo di fronte è un titolo in debito d'ossigeno e che ha finito la spinta in avanti data dai titoli precedenti. Anche il multiplayer risulta ormai essere stantìo e non può continuare a riproporsi, anno dopo anno, con la stessa veste che, ormai, sa di troppo vecchio



