Black Ops 2 aveva ci aveva fatto ben sperare, con i suoi Turning Point sparsi lungo tutto il percorso, che andavano a modificare il prosieguo del gioco, se non il finale vero e proprio. Per non parlare poi della modalità pseudo strategica che, anche se non ben vista da tutti i fan della saga, aveva quantomeno tentato una strada alternativa e posto le basi per un rilancio, sconfessato invece da Ghosts. Ancora di più rammarica il fatto che anche volendo sorvolare su una trama che si limita a mettere in campo il binomio “vendetta e riscatto”, spinge pesantemente sul pedale della spettacolarità, mettendo in campo tutta una sequela di situazioni talmente al limite da risultare quasi paradossali e finendo per ottenere risultati opposti alle aspettative.Ovviamente non vi vogliamo svelare i retroscena della trama, ma vi possiamo dire che vi troverete a combattere per terra, in mare, in cielo, sott'acqua e nello spazio. Troppo, davvero tropo, nelle classiche sei ore di gioco. Un concentrato talmente fitto e denso di situazioni paradossali (dove comunque se ne esce sempre con un graffio, intendiamoci), che alla fine richiedono l'impossibile alla nostra sospensione dell'incredulità. Facendo un parellelo ludico/cinematografico? (ludografico vi piace?), sembra di assistere ad un certo momento storico della saga di James Bond, dove le situazioni al limite erano talmente tante e tali da rendere i film al pari dei carrozzoni da circo dove tutto è possibile e tutto è concesso. Non a caso il nuovo corso legato all'agente 007 è molto più correlato con la realtà, per quanto, ovviamente, romanzata e spinta al massimo, privata di tutti quegli eccessi che l'avevano portato su territori pericolosi e instabili.
Ecco, Ghost è un “pastiche” che racchiude molte delle situazioni viste anche in 007. C'è un po' di Moonraker, un po' di “Una cascata di diamanti” e tanti altri. Insomma, l'originalità zoppica. Nel tentativo di portare qualcosa di fresco, Activision ha cercato di giocare la carta “canina”, affiancandovi nelle fasi iniziali del gioco un quadrupede ben addestrato che di tanto in tanto interverrà a togliervi le castagne dal fuoco e di cui potrete prendere diretto possesso in alcune missioni o, in alternativa, comandarne gli attacchi verso specifici bersagli. L'esperimento riesce parzialmente, perché se è vero che il sistema funziona a dovere, altrettanto vero è che il buon Riley non riesce a lasciare il segno sulla lunga distanza, cadendo presto nel dimenticatoio. La colpa non è sua, intendiamoci, il problema è che il povero amico a quattro zampe rimane sul palcoscenico davvero troppo poco. A cuccia, Riley.Ultimo punto su cui bisogna soffermarsi è sulla “scaletta” che sembra ormai scandire tutte le produzioni legate a COD. Non possono mancare le fasi di fuga/sparatoria su mezzo fisso o torretta antiaerea, guai se mancano sessioni dove poter comandare i passaggi aerei e mai, ripetiamo, mai rinunciare agli slow motion mentre durante una irruzione o in qualche momento topico.
E ora, l'assurdo. Malgrado le innegabili questioni di cui sopra, Ghost riesce ancora a dire la sua, grazie alla sua innata dote di essere “umano” in mezzo ad una montagna di ferro, piombo, fumo, tecnologia e banalità. Anche in mezzo a questo carrozzone da circo di periferia riesce a raccontare una storia di uomini, di lealtà e di coraggio, con un paio di sequenze davvero epiche. Ma, lo ribadiamo, è una formula che ora più che mai necessita di essere “svernata” una volta per tutte perché ci sono sicuramente nuove formule di gioco che possono dare un nuovo corso alla saga perché all'alba di una nuova generazione è forse arrivato il momento di lanciare il cappello oltre il muro e vedere, finalmente, cosa c'è dietro.
Nella speranza, ovviamente, di trovarci l'anno prossimo un nuovo COD pensato e realizzato per la next gen, il che non vuol dire avere soltanto texture più definite e modelli poligonali realizzati con maggior dispendio di risorse. Significa anche regalare al giocatore un livello di sfida adeguato, supportato da una Intelligenza Artificiale degna di questo nome e non una versione mascherata dell'ormai vetusto Time Crisis.
Da un punto di vista tecnico sembra che la saga di COD abbia già detto quanto c'era da dire da ormai un paio di “puntate”, dal momento che quanto ci troviamo di fronte è un passo “laterale” rispetto alle più recenti produzioni. Intendiamoci, tutto quello che c'è di buona fattura, ben rappresentata sullo schermo e con quadro complessivo più ricco e pulito rispetto alla concorrenza e, non dimentichiamoci, con un framerate granitico sui sessanta frame al secondo. Anche la modellazione poligonale e le texture sono di buona fattura ma non sembrano rappresentare una vera evoluzione per la saga e forse era impensabile mettere tanto impegno in una generazione ormai sul viale del tramonto.
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