Battlefield 1942 non rappresenta certo il classico first person shooter: dotato di un'impostazione prettamente legata al multiplayer, il prodotto della Electronic Arts trova nelle battaglie in rete fra due eserciti di giocatori il suo “habitat” naturale. Anche utilizzando la modalità single-player, però, Battlefield 1942 riesce a differenziarsi dai suoi concorrenti per la presenza contemporaneamente su schermo di un centinaio di bot (anche se il numero può essere scelto a seconda delle prestazioni del PC su cui state giocando) che simulano alla perfezione i due eserciti e mantengono inalterata la componente fondamentale del gioco: la cooperazione ed il gioco di squadra.
Un punto fondamentale della mappa di Salerno è rappresentato dall'isolotto che permette il passaggio del fiume.
Per ottenere il controllo di questi avamposti è sufficiente avvicinarsi e stazionare in zona per una manciata di secondi, preferibilmente dopo aver eliminato ogni resistenza del nemico. Il controllo della maggioranza degli avamposti presenti su una mappa, oltre che rivelarsi fondamentale ai fini della copertura offerta ai soldati, fa diminuire i tickets della squadra avversaria: quando essi raggiungono lo zero allora la battaglia è finita e la squadra che mantiene un avanzo di punti viene dichiarata vincitrice. Durante l'azione di gioco è possibile interpretare il ruolo di cinque specialisti: lo scout (cecchino), il soldato d'assalto, il soldato anticarro, il medico ed il geniere, ognuno dotato delle proprie caratteristiche peculiari e del proprio equipaggiamento d'ordinanza. Nell'espansione Road To Rome, oltre ad americani, britannici e tedeschi, presenti già in Battlefield 1942, sono presenti due eserciti supplementari: le forze di liberazione francesi (schierate con gli alleati) e, naturalmente, l'esercito italiano (ad interpretare il ruolo di cattivi).
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