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Recensione 7 Blades

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (22 gennaio 2002)
Questo, purtroppo, è anche il caso di 7 Blades che, oltre ad una storia interessante, una compagnia trascinante e una serie di eventi appassionanti lascia ben poco al giocatore che voglia utilizzare i tasti del pad per un videogioco piuttosto che per la visione di un buon cartone animato. Si tratta, a ben guardare, di un tentativo di rendere più appetibile un genere dimenticato come quello dei picchiaduro a scorrimento, dal quale 7 Blades raccoglie la sostanza e le meccaniche di gioco con qualche sporadico arricchimento
7 Blades - Immagine 2
I filmati in Computer Grafica non tardano ad arrivare, il gioco ne è pieno
LA SELECAO
All'inizio dell'avventura il giocatore dovrà necessariamente selezionare quale dei due personaggi principali impersonare, scegliendo tra Gokurakumaru e Oyuri. Il primo è un abile guerriero, la cui fama è accresciuta dalla sua abilità di combattere con ben sette spade differenti, aiutato dal servitore Togizo che gli fornirà di volta in volta le lame più adatte. Yuri, invece, è una splendida pulzella nonché infallibile pistolera: nel corso del gioco troverà una moltitudine di armi da fuoco dall'efficacia pari alle lame di Gokurakumaru
Nulla di strano, fino a qui: tradizione vuole che, in qualsiasi picchiaduro che si rispetti, si possa scegliere tra più personaggi con attitudini differenti. In 7 Blades, le differenze non sono soltanto marginali, ma comportano una vera e propria differenza di approccio al gioco
Con il bel samurai si avrà tra le mani un picchiaduro a scorrimento dall'impronta classica: ci sarà ben poco da pensare, e infatti le armi bianche costringeranno ad affrontare esclusivamente combattimenti corpo a corpo contro decine (letteralmente) di nemici alla volta. Tutti, beninteso, cercheranno di avvinghiarsi a Gokurakumaru, portando a combattimenti frenetici al limite del possibile. Oyuri, invece, permetterà di agire in maniera ben diversa, grazie alle pistole con le quali si riuscirà a tener ben lontane le manacce dei cattivi, dando al gioco un ritmo generalmente più rilassato, fatta eccezione per alcuni livelli particolarmente veloci
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